Il caso di Lavinia Montebove, bambina investita a soli 16 mesi nel parcheggio dell’asilo che frequentava, è tornato al centro di “Storie Italiane”, su Rai Uno, in occasione della puntata di mercoledì 5 ottobre 2022. I genitori della piccola, Lara e Massimo, ospiti nel salotto televisivo di Eleonora Daniele, hanno commentato le parole pronunciate in aula di tribunale dalla maestra che quel giorno doveva occuparsi di Lavinia e degli altri bimbi: “È stato tutto così veloce… Ho visto che perdeva gocce di sangue dalla testa. In quel momento ho agito d’impulso, pensando che l’ambulanza non avrebbe fatto in tempo”.
E, ancora: “Ero sola all’asilo, perché i bambini erano pochi. Li ho portati nel parco giochi, erano circa le 9.45-9.50. Poi siamo rientrati, ho preso A. in braccio e con la mano sinistra tenevo quella di Lavinia Montebove. Non ho chiuso né il cancello pedonale né la porta a soffietto. Una volta entrati nell’area giochi esterna, ho lasciato Lavinia e i bambini a togliersi le scarpette. Dopo avere accompagnato A. in bagno mi si è avvicinata un’altra bimba, dicendomi anche lei che aveva bisogno di andarci. In quella frazione di secondo, ho sentito improvvisamente urlare”.
LAVINIA MONTEBOVE, I GENITORI MASSIMO E LARA: “LA VERSIONE DELLA MAESTRA È LACUNOSA E IMPRECISA”
Nel prosieguo del programma di Rai Uno, il padre di Lavinia Montebove, Massimo, ha dichiarato: “Vergogna! Premesso che deve essere il processo ad accertare la verità dei fatti, è impensabile che la maestra, che non ci ha chiamato per tre anni e mezzo, abbia deposto in udienza dicendo cose che sembrano far parte del teatro dell’assurdo. Secondo lei tutto sarebbe avvenuto nell’arco di tre secondi, quasi scaricando le colpe su nostra figlia. Il punto è che la Procura di Velletri parla di abbandono di minore da parte della maestra. Quando è successo tutto Lavinia aveva 16 mesi”.
Lara, mamma di Lavinia Montebove, ha aggiunto: “La ricostruzione della maestra per noi è lacunosa e imprecisa. Su questi momenti in cui Lavinia sarebbe uscita dal cancelletto ci sono tantissime imprecisioni. Avrebbe attraversato una porta, una porta a soffietto, un interstizio, la parte d’ingresso dell’asilo, il cancello pedonale e, gattonando, sarebbe arrivata nel luogo dell’investimento…. Noi non ci crediamo! Pensiamo che lei non sia rientrata nel parco giochi, quando la maestra ha portato il bambino all’interno per fare pipì. L’investitrice dice di aver colpito qualcosa e di essersene accorta solo quando ha parcheggiato l’auto. Ha iniziato a urlare e da quel giorno nostra figlia è in stato vegetativo permanente e irreversibile. Ecco perché riteniamo non si sia capita la gravità di quanto successo”.