Massimo e Lara, i genitori di Lavinia Montebove, sono intervenuti in qualità di ospiti ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di mercoledì 21 dicembre 2022. La piccola è stata investita all’età di 16 mesi al di fuori dell’asilo che frequentava e sua mamma ha raccontato gli ultimi sviluppi del processo che vede imputata la maestra e l’investitrice: “Continua a essere un processo molto duro, perché abbiamo denunciato una testimone della difesa delle imputate, in quanto ha fornito una versione dei fatti totalmente differente rispetto a quello che lei stessa aveva dichiarato alla polizia dopo l’incidente”.



“Lei – ha proseguito la madre di Lavinia Montebove – aveva dichiarato di essere arrivata in ritardo all’asilo, di avere notato che non ci fosse alcuna maestra e che stranamente ad aprirle la porta ci fosse solo una bimba di 10 anni. In aula, invece, ha affermato di avere incontrato la maestra mentre stava portando nostra famiglia in ospedale e l’insegnante, da auto ad auto, le avrebbe detto di andare a vigilare sui bambini lasciati soli. Noi abbiamo denunciato la testimone per falsa testimonianza, ricordando che è un reato punibile con il carcere dai 2 ai 6 anni”.



LAVINIA MONTEBOVE, IL PADRE: “LA MAESTRA HA COMMESSO UN DOPPIO ABBANDONO DI MINORE”

Nel prosieguo di “Storie Italiane”, il padre di Lavinia Montebove ha aggiunto: “Questa teste racconta di avere incrociato la macchina della maestra, ma non precisa se dentro questa macchina ci fosse o meno la bambina… È stato un vero e proprio farfugliamento il suo davanti al giudice ed è evidente il suo tentativo, essendo amica ultradecennale della maestra, di provare ad alleggerire la sua posizione”.

L’uomo ha inoltre ricordato che, quel giorno, quando sua figlia Lavinia Montebove è stata investita (oggi è in stato vegetativo, ndr),c’è stato un doppio abbandono di minore: quello di Lavinia e quello degli altri bambini. Poi, vorrei ricordare la chiamata urlante fatta dalla maestra alla mia compagna. Se lei non fosse stata in ufficio, ma alla guida di un veicolo, avrebbe potuto fare un incidente”.