Lavorare a maglia permette di ottenere gli stessi benefici della meditazione. Questo quanto emerge da uno studio commissionato all’Istituto Neurologico Besta da GomitoloRosa, un’associazione che promuovere la “lana terapia” per le pazienti oncologiche in numerosi ospedali italiani da 30 anni. Come si legge sul sito del Corriere della Sera, «L’attività di knitting ferma i pensieri intrusivi, aumenta il livello di attenzione e, nel caso delle pazienti oncologiche, le rende più concentrate durante il colloquio con gli oncologi, nel momento in cui è necessario fare scelte dirimenti che incidono sulla propria salute» le parole di Alberto Costa, presidente di GomitoloRosa. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista medRxiv, e per la prima volta viene dimostrato in modo scientifico quali siano i benefici del knitting nell’incrementare attenzione e concentrazione. Attraverso un particolare strumento neurologi e neurofisiologi del Besta hanno registrato l’attività del cervello di 40 volontarie e volontari esperti nel lavorare a maglia di età compresa fra i 27 e i 63 anni.
«L’aspetto innovativo della ricerca è il fatto che si dimostra come il lavoro a maglia influisca positivamente sull’attenzione delle persone che praticano questa attività, migliorando l’allerta e l’orientamento, che influiscono sullo “stato di attivazione” del soggetto in preparazione allo stimolo e alla capacità di direzionare l’attenzione verso gli stimoli rilevanti — le parole al Corriere della Sera di Davide Rossi Sebastiano, responsabile della Neurofisiopatologia al Besta e capo progetto —. Nelle persone che lavorano a maglia con una certa assiduità, anche una breve sessione aumenta l’attenzione fin da subito e l’effetto perdura pure quando si depongono i ferri, per ulteriori 15-20 minuti».
LAVORARE A MAGLIA? STESSI BENEFICI DELLA MEDITAZIONE: I PRECEDENTI STUDI SULLA POSITIVITÀ DEL KNITTING
Già in passato alcune ricerche sottolineavano come il knitting, o lavorare a maglia, fosse percepito come un mezzo per liberarsi dallo stress quotidiano ma anche per superare ansia, dolore e depressioni. E non solo, viene indicato per migliorare umore, concentrazione e capacità di risolvere problemi, nonché per la memoria. E la meditazione invece? «Il progetto si fonda su questa ipotesi e gli esiti indicano come il knitting abbia la capacità di accrescere la concentrazione delle persone come avviene dopo aver meditato — spiega Pietro Tiraboschi, responsabile della Struttura Semplice Clinica delle Demenze del Besta —. Mentre però la meditazione solitamente coinvolge un controllo attentivo e regolatorio dall’alto verso il basso, l’uncinetto richiede movimenti coordinati delle dita e attenzione rapida ai dettagli, suggerendo un coinvolgimento delle reti attentive in modo diverso».
Costa aggiunge e conclude: «Lavorare a maglia distrae dalle preoccupazioni, aiuta a percepire meno il dolore, agevola i processi di socializzazione e migliora l’autostima perché implica un obiettivo e il suo raggiungimento. L’incremento di attenzione è importantissimo per chi sta vivendo un percorso di cura, in quanto consente di comprendere meglio la propria malattia e le misure da prendere per superarla e raggiungere la guarigione. È un fenomeno ben noto in psico-oncologia ed è chiamato “patient empowerment”, cioè, letteralmente, “potenziamento mentale” del paziente, che diventa molto più capace di comprendere la propria malattia e gli effetti sul proprio corpo, cerca attivamente informazioni ed è in grado di formulare domande per lui rilevanti a medici e operatori sanitari. Una comunicazione efficace tra medico e paziente comporta notevoli benefici. Aumenta infatti la soddisfazione del paziente e ha un impatto positivo sulla qualità di vita e sul processo di guarigione».