La circolare diramata dal Ministero della Salute chiarisce quali sono i parametri per definire i lavoratori fragili. Come riportato dai colleghi di Repubblica, non è sufficiente il criterio dell’età per definire la fragilità di un lavoratore e dunque se si tratta di una persona che rischia di più se sviluppa il Covid-19. Nel documento stilato dai ministeri, è possibile conoscere il sistema con cui vengono riconosciute le esenzioni dal lavoro in base allo stato di salute del dipendente. Per quanto riguarda l’età, «tale parametro da solo, anche sulla base delle evidenze scientifiche, non costituisce elemento sufficiente per definire uno stato di fragilità», considerando che il concetto di fragilità va individuato «in quelle condizioni dello stato di salute del lavoratore/lavoratrice rispetto alle patologie preesistenti che potrebbero determinare, in caso di infezione, un esito più grave o infausto».
LAVORATORI FRAGILI, LA CIRCOLARE DEL MINISTERO
La circolare del ministero sui lavoratori fragili evidenzia che il dato nelle fasce di età più elevate va intenso congiuntamente «alla presenza di comorbilità che possono integrare una condizione di maggior rischio». Nei dati citati dagli esperti, viene messo in luce che il 96,1% degli affetti da coronavirus presentava una o più patologie, tra le più frequenti «malattie cronico-degenerative a carico dell’apparato cardiovascolare, respiratorio, renale e malattie dismetaboliche». Come evidenziato da Repubblica, nella circolare viene inoltre evidenziato che «sono state riscontrate comorbilità di rilievo, quali quelle a carico del sistema immunitario e quelle oncologiche». Ricordiamo che il dibattito si è acceso negli ultimi giorni in particolare in relazione alla scuola, con una parte dei docenti incerti sul rientro in aula.