Nel 2023 si contano 481mila occupati in più del 2022: scende il numero dei disoccupati (-81mila) e quello degli inattivi (-468mila). L’aumento interessa soprattutto i dipendenti a tempo indeterminato (+491mila) e gli indipendenti (+62mila), mentre calano i dipendenti a termine (-73mila). Cresce dunque l’incremento osservato già nel biennio precedente del lavoro a tempo pieno (+446mila) e anche quello a tempo parziale (+35mila). In aumento anche le ore lavorate (+4,9%) mentre diminuisce il ricorso alla Cig (-1,6 ore ogni mille lavorate) e allo straordinario nell’industria (-0,3%), come riporta Il Sole 24 Ore.



Il 2023 è stato dunque caratterizzato da una performance del mercato del lavoro migliore rispetto all’andamento dell’economia: nel quarto trimestre 2023 il lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% rispetto al quarto trimestre 2022. Il Pil ha fatto invece registrare una crescita congiunturale dello 0,2% e tendenziale dello 0,6%. A gennaio 2024 si è registrata una leggera flessione del trend positivo, con 34mila occupati in meno rispetto a dicembre ed una crescita di inattivi.



Cresce il tasso di occupazione al Sud

Nel 2023, il Mezzogiorno ha fatto registrare l’aumento più consistente del tasso di occupazione (+1,6 punti sul 2022, al 48,2%) rispetto al Nord (+1,3 punti al 69,4%): il divario resta però di oltre 21 punti. Il Centro segna un aumento del tasso di occupazione di 1,1 punti raggiungendo il 65,9% e interessa in prevalenza gli occupati tra 50 e 64 anni più che le altre fasce d’età. Il gap tra uomini e donne resta alto: si attesta a circa 18 punti per i tassi di occupazione e di inattività e a 2 punti per il tasso di disoccupazione. Nel quarto trimestre 2023, gli occupati sono 533mila in più dello stesso trimestre del 2022 (+2,3%), con il tasso di occupazione al 62,1% (+1,4 punti).



“I dati ci confortano nella direzione intrapresa dal governo a favore di lavoratori e imprese. Non nascondiamo le difficoltà come il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e le qualifiche dei lavoratori” ha dichiarato Marina Calderone, ministro del Lavoro. Francesco Seghezzi, presidente Adapt, ha sottolineato che “oltre ad aumentare le ore lavorate c’è una crescita costante degli occupati a tempo indeterminato e un calo degli occupati a termine. La scarsità di offerta di lavoro per il calo demografico, unita all’aumento di domanda in alcuni settori sembra un fattore determinante di questa dinamica”.