Si è aperto ieri il Festival del lavoro, la manifestazione organizzata, ogni anno, dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e dalla Fondazione studi consulenti del lavoro. L’incontro è nato come evento di categoria, ma ormai, dopo ben 14 edizioni, è diventato qualcosa di unico, almeno secondo gli organizzatori, nel suo genere che si propone di dare voce a tutti i protagonisti del mondo del lavoro: dalle istituzioni alle parti sociali, dai professionisti ai lavoratori, dagli accademici agli studenti, con l’obiettivo di riflettere insieme su temi cruciali per il sistema-Paese che riguardano il diritto del lavoro e l’attualità.
Si propone, insomma, di guardare e analizzare il nostro mondo del lavoro in continuo cambiamento e di provare a individuare, attraverso il dialogo, le soluzioni strategiche ritenute migliori per il rilancio delle imprese e del Paese.
Nello specifico l’ambizioso obiettivo di questa quattordicesima edizione del Festival è quello di approfondire le attuali dinamiche del mondo del lavoro con un’attenzione specifica alle dimensioni che più ne stanno determinando il cambiamento, quali la transizione digitale e verde, facendo leva sulle competenze e sull’innovazione.
Quali competenze sono, e saranno nei prossimi anni, da acquisire, da aggiornare, da innovare? Quale ruolo assumeranno queste nuove skills nelle sempre più dinamiche logiche di sviluppo aziendale e nei percorsi formativi dei lavoratori?
L’innovazione, quindi, si pone, secondo i consulenti del lavoro, come elemento chiave di lettura del lavoro del futuro.
Intelligenza artificiale, digitalizzazione e robotica stanno cambiando, infatti, profondamente le modalità e gli stili di lavoro, ma anche i profili e le specializzazioni professionali, ponendo sfide del tutto inedite sotto il profilo organizzativo, normativo, etico e culturale.
La tre giorni iniziata sarà, in questo quadro, una preziosa occasione per indagare tutti questi aspetti e comprendere meglio come poter fare per innovare e aumentare il livello di competitività delle imprese e del sistema-Paese tutto.
Il primo giorno del Festival ha visto, in questo quadro, un “ospite” speciale che giocava, fondamentalmente, in casa: il ministro del Lavoro Calderone. Un ministro che ha portato in dote alla discussione un decreto lavoro appena convertito in legge e che, nelle prossime settimane, dovrà iniziare a “vivere” con tutti i decreti attuativi del caso. Si pensi, proprio ragionando sulle competenze, alla sfida sulla formazione messa in campo nella riforma del Reddito di cittadinanza che pone proprio la capacità di apprendere nuove “competenze” come strumento principe per sconfiggere la povertà e il rischio di esclusione sociale. Per fare ciò serve però lavorare, tutti assieme, all’obiettivo comune nel rispetto dei ruoli.
L’auspicio è che la tre giorni del Festival rappresenti un’occasione per condividere, in maniera proficua e non ideologica, proposte utili per il bene del nostro Paese e non rappresenti l’ennesima, e inutile, passerella.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.