Si riprova a combattere la piaga del lavoro in nero in edilizia: e questa nuova “battaglia” sarà ad ampio spettro, dall’ambito dei lavori pubblici, dei cantieri, ai lavori dei privati come ristrutturazione di case, casali e appartamenti. non non riguarderà solo gli appalti pubblici. Le nuove regole sono state introdotte nel decreto-legge sulla coesione approvato dal Cdm nei giorni scorsi. Come spiega SkyTg24, questa prevede che da parte dei committenti ci sia la verifica che al tipo di lavoro svolto corrisponda una retribuzione congrua della manodopera: di conseguenza, i proprietari dovranno assicurarsi che non vi siano lavoratori in nero nel cantiere in casa propria.
La norma esisteva già da anni ma fino a questo momento era senza sanzioni: le multe, infatti, erano previste solamente nel caso in cui il valore dell’appalto fosse superiore ai 500 mila euro. Il decreto coesione abbassa invece la soglia a 70 mila euro: dunque ormai quasi tutte le ristrutturazioni dovranno rispettare tale vincolo, essendo il valore medio proprio di 70 mila euro. La dichiarazione di congruità, come previsto dal decreto-legge, dovrà essere firmata e presentata dal direttore dei lavori che ha redatto il progetto. Nel caso in cui il committente non si avvalga dell’aiuto dei professionisti, sarà proprio lui a predisporre l’attestato di “congruità”.
Lavoro nero, le sanzioni per gli amministratori pubblici
Come spiega SkyTg24, qualora non ci fosse l’attestato di “congruità” prima dell’inizio dei lavori, il committente rischia di dover pagare una multa che può raggiungere i 5 mila euro. Le sanzioni non saranno previste solamente per le case private ma anche per gli appalti pubblici, anche se piccoli. Fino ad oggi, in ambito pubblico funzionava che la non certificazione della congruità pubblico era punita con pene pecuniarie solo nel caso di lavori superiori a 150 mila euro. In questo caso, invece, non ci sarà più alcuna soglia: la stretta riguarderà tutti i lavori pubblici, a prescindere dal loro valore.
Il decreto-legge ha una sezione dedicata anche agli amministratori pubblici: per loro le sanzioni sono di ordine diverso. Quelli che non dimostreranno di pagare in modo giusto, congruo, la manodopera verrà segnalato all’Anac, l’Autorità anticorruzione. Questa cosa potrà incidere sul responsabile del progetto che vedrà quindi variare la propria retribuzione: il tutto, al fine di combattere ancora una volta il lavoro in nero, purtroppo ancora molto diffuso nel nostro Paese.