Il pacchetto “lavoro” nel nuovo Decreto Rilancio è stato il primo ad essere affrontato dal Governo visto che inizialmente il mai-nato Decreto Aprile avrebbe dovuto replicare le norme per i lavoratori del “Cura Italia” ampliando costi e fondi: l’emergenza si è però protratta e con effetti economici ben più catastrofici, così il Governo ha piano piano ampliato il progetto iniziale di Decreto somi-cura Italia per trasformarlo a tutti gli effetti in una maxi-manovra economica da 55 miliardi in deficit e con 258 articoli totali spalmati su quasi 500 pagine. Per quanto riguarda gli aiuti da destinare al mondo dei lavoratori, dopo gli accordi presi con sindacati ed enti locali, si è giunti alla ricapitalizzazione della cassa integrazione (estesa per altre 18 settimane), alla ri-finanziamento della Cig in deroga (per le aziende al di sotto dei 5 dipendenti), passando poi per il complesso iter del bonus autonomi, e chiudendo con il nuovo Reddito di Emergenza e il nodo che ha tenuto in scacco mezzo Governo nell’ultima settimana, ovvero la “sanatoria” per i lavoratori immigrati braccianti agricoli, colf e badanti.

IL RINNOVO DELLA CASSA INTEGRAZIONE

Ma è il rinnovo della cassa integrazione ai lavoratori colpiti dal coronavirus il tema certamente più ingente anche da un mero punto di vista economico: i datori di lavoro che hanno dovuto sospendere o ridurre l’attività potranno fruire di altre 5 settimane di Cig fino al 31 agosto, a condizione che abbiano già fruito delle nove già disponibili. Divengono così 18 le settimane complessive di cassa integrazione finanziate dallo Stato, al netto del fatto che al momento purtroppo non tutti i lavoratori hanno già ricevuto il contributo dello Stato, se non per le aziende che ne hanno anticipato di tasca propria. Altre quattro settimane potranno invece essere richieste per i mesi di settembre e ottobre: il trattamento di cassa integrazione salariale operai agricoli è concesso invece in deroga ai limiti di fruizione, per un periodo massimo di 120 giorni, dal 23 febbraio 2020 al 31 dicembre 2020. Infine, per velocizzare le procedure della Cig i datori di lavoro possono chiedere il pagamento diretto, in tempi certi. Il costo complessivo sarà di 14 miliardi di euro sui 55 finali, un provvedimento dunque corposo che evidentemente non potrà essere rifinanziato ancora a lungo per le già indebolite casse dello Stato: è stato infine istituito un Fondo di Garanzia per spingere l’anticipazione degli ammortizzatori sociali da parte delle banche, anche se la dotazione non è esplicitata nella bozza di Dl Rilancio presentata al Consiglio dei Ministri.

BONUS AUTONOMI: COME CAMBIA DA APRILE IN POI

Nel Decreto Cura Italia il tema del bonus autonomi aveva scatenato non poche polemiche per via dell’iter molto complesso e con notevole ritardo che aveva portato circa un mese dopo all’effettivo pagamento da parte dell’Inps: nel nuovo Decreto Rilancio si tenta dunque di semplificare l’iter, con la conferma del Governo sul automatico finanziamento anche per il mese di aprile della medesima cifra stanziata per marzo, ovvero 600 euro per ogni partita Iva, co.co.co. e artigiani-liberi professionisti che ne hanno già fatto richiesta. Cambia invece l’iter per il mese di maggio: come riporta la bozza ultimata del Dl Rilancio, la cifra passa fino a 1000 euro per i liberi professionisti titolari di Partita Iva che hanno perso almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. La norma andrà estesa anche per tutti i co.co.co. che hanno cessato il rapporto di lavoro in questi ultimi tre mesi: si allungano fino a 30 giorni i congedi parentali retribuiti e raddoppia a 1200 il bonus babyistter per chi ancora non ne ha usufruito.

REDDITO DI EMERGENZA E NODO MIGRANTI

Dopo diversi scontri nella maggioranza e dopo un acceso dibattito tra la Ministra Catalfo e il gruppo di Italia Viva, nel nuovo Dl Rilancio ci sarà il Reddito di Emergenza istituito per sostenere tutte quelle famiglie e cittadini che non rientrano in nessun tipo di altro sussidio perché aventi un Isee molto basso. Il Rem è dunque il nuovo strumento ideato per tutelare circa 1 milione di nuclei in difficoltà ed esclusi ad oggi dagli altri aiuti economici del Governo: oscilla da 400 a 800 euro a seconda del nucleo familiare; ed è erogato in due quote. Sarà limitato a due mesi con la bozza del Decreto che ribadisce «Il Rem non è compatibile con la presenza nel nucleo familiare di componenti che percepiscono o hanno percepito un’indennità oppure un reddito di cittadinanza», si legge nella bozza del testo sul Decreto Rilancio che abbiamo potuto consultare. Le domande si presentano all’Inps entro il mese di giugno: per ottenere il Rem occorre residenza in Italia, reddito familiare inferiore al Rem spettante, patrimonio mobiliare familiare 2019 inferiore a 10mila (massimo fino a 20mila euro), e Isee inferiore a 15mila euro.

Ha fatto invece decisamente più discutere l’altra misura di “scontro” tra Italia Viva e M5s, questa volta sul fronte dei lavoratori irregolari e immigrati: dopo un tira e molla che ha fatto rinviare per 4 giorni consecutivi il Consiglio dei Ministri, l’accordo è stato trovato nella notte con una “sanatoria” così elaborata. Regolarizzazione dei lavoratori impiegati nei campi e nel lavoro domestico prevede l’emersione del lavoro nero con immunità al datore di lavoro che presenta istanza di permesso (che sarà valido però per 6 mesi): «uno scudo che viene escluso per chi negli ultimi cinque anni sia stato condannato anche in via non definitiva per i reati di caporalato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, tratta e sfruttamento della prostituzione, reclutamento di minori, droga», ribadisce il Sole 24 ore dopo le ultime schermaglie nel Governo.

Una seconda e ultima condizione è poi stata messa per chi ha il permesso di lavoro e soggiorno scaduto entro il 31 ottobre 2019: vi è la possibilità che l’Ispettorato del lavoro accerta chi abbia già prestato attività in agricoltura o come badante o colf, con vantaggio in termini di gettito (400 euro forfettari per ogni datore, 160 euro per il prolungamento dei permessi).