La Pubblica amministrazione italiana, tradizionalmente associata a un meccanismo rigido di assunzioni basato sui concorsi pubblici, si trova ad affrontare sfide legate all’efficienza e alla modernizzazione. In questo contesto, la possibilità di assumere dirigenti dall’esterno è diventata un tema rilevante e al centro di discussioni politiche e istituzionali.
La possibilità di ricorrere a figure esterne è stata in regolata dalla legislazione italiana in particolare dall’articolo 19 del Decreto Legislativo 165/2001, noto anche come “Testo unico sul pubblico impiego“, che prevede che le amministrazioni possano assumere dirigenti esterni senza concorso pubblico in due modalità principali: tramite contratto a tempo determinato e tramite incarichi fiduciari.
Negli ultimi anni, il dibattito sulle assunzioni esterne nella Pa è stato influenzato dall’attuazione del Pnrr. Il Piano, che prevede importanti riforme e investimenti per rilanciare l’economia italiana post-pandemia, ha richiesto l’assunzione di numerosi esperti e professionisti per la gestione dei fondi e dei progetti previsti. Il Governo ha pertanto introdotto norme che semplificano il ricorso a competenze esterne, al fine di garantire un’attuazione rapida ed efficace delle misure del Pnrr. In questo contesto, la figura del “dirigente di progetto” è emersa come uno strumento chiave e questi dirigenti, spesso assunti dall’esterno con contratti a termine, hanno il compito di coordinare e gestire progetti specifici legati agli investimenti del Pnrr, garantendo una maggiore efficienza nella realizzazione degli obiettivi previsti.
Secondo la normativa, le amministrazioni pubbliche possono ricorrere a incarichi dirigenziali esterni attraverso contratti a tempo determinato per una durata non superiore a tre anni, rinnovabili per una sola volta. Gli incarichi devono essere motivati da esigenze specifiche e devono riguardare funzioni per le quali l’amministrazione non dispone di risorse adeguate al proprio interno. Gli incarichi fiduciari, invece, si basano sulla scelta del dirigente che è legata a una valutazione fiduciaria da parte della figura politica che effettua la nomina, come nel caso dei Ministeri o delle Regioni. Tuttavia, le nuove disposizioni legislative consentono alle amministrazioni pubbliche di assumere fino al 12% di personale dirigenziale esterno, senza dover ricorrere ai concorsi, per coprire i ruoli legati ai progetti del Pnrr.
Questa misura, in vigore fino al 31 dicembre 2026, è stata introdotta per fronteggiare l’esigenza di rapide assunzioni di personale qualificato, difficilmente reperibile attraverso le tradizionali procedure concorsuali. In particolare, il Decreto Legge 80/2021, noto come “Decreto Reclutamento“, rappresenta un punto di svolta per la semplificazione dei processi di selezione e l’inserimento di personale qualificato. Questi incarichi temporanei sono finalizzati a garantire la rapida esecuzione dei progetti legati al piano e riguardano principalmente esperti in digitalizzazione, transizione ecologica, gestione dei fondi europei, e ingegneria. Senza un aumento della forza lavoro qualificata, la Pa rischierebbe di non riuscire a rispettare gli obiettivi fissati dall’Unione europea per il rilancio economico e sociale del Paese.
L’assunzione di personale esterno porta con sé numerosi vantaggi. In primo luogo, consente di colmare rapidamente le lacune di competenze in settori altamente specializzati, come la digitalizzazione e la transizione energetica, e in secondo luogo, permette di attirare talenti dal settore privato, spesso più preparati ad affrontare determinate sfide tecnologiche o gestionali.
Le figure professionali maggiormente richieste riguardano settori strategici come l’ingegneria, la pianificazione urbanistica, la gestione dei fondi europei, l’informatica e la sicurezza digitale, soprattutto in virtù degli obiettivi del Pnrr legati alla modernizzazione del Paese. Le modalità di reclutamento esterno si basano sulla creazione di elenchi di esperti e professionisti, pubblicati sul portale inPA. Questi elenchi includono tre categorie principali: professionisti, esperti e personale di alta specializzazione. Per queste assunzioni, la Pa può offrire incarichi professionali o contratti a tempo determinato, come specificato dal Decreto Reclutamento. Le procedure di selezione sono semplificate per velocizzare il processo, e prevedono che i candidati siano selezionati tramite avvisi pubblicati online e successivi colloqui.
Nel contesto del Pnrr, sono state effettuate oltre 400 assunzioni per sostenere la trasformazione digitale della Pa, in particolare attraverso il Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). Queste assunzioni a tempo determinato riguardano esperti con competenze specifiche in digitalizzazione e innovazione, e proseguiranno fino al 2026, con l’obiettivo di garantire il successo dei progetti legati al Pnrr.
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