Le Camere della diciannovesima legislatura si avviano verso la piena funzionalità anche se manca ancora la definizione dei membri, e dei Presidenti, delle Commissioni competenti per materia che sono, come noto, fondamentali per l’operatività del Parlamento.

Allo stesso tempo sta già iniziando a operare il Governo dei “Patrioti” guidato da Giorgia Meloni che ha ricevuto la fiducia del Parlamento dopo la presentazione del suo programma. Anche in questo caso manca, per la piena operatività, la nomina dei sottosegretari e dei vice-ministri la cui opera è, in molti casi, fondamentale per la buona riuscita dell’iter legislativo dei provvedimenti.



Ciò premesso, i singoli ministri freschi di nomina stanno iniziando a raccontare come vorranno operare nei prossimi mesi. È il caso, ad esempio, del prof. Paolo Zangrillo, fratello del più famoso medico e parlamentare azzurro, per pochi minuti addirittura ministro della Transizione Ecologica, neo ministro della Funzione pubblica al posto di Renato Brunetta.



Prima nota di merito: si immagina una totale continuità con il precedente esecutivo che, secondo Zangrillo, ha avviato una profonda riforma delle PPAA che già possiede tutto quello che serve per farle diventare uno dei motori di sviluppo del nostro Paese a partire dalla digitalizzazione e semplificazione delle amministrazioni. Bisognerà, quindi, lavorare molto sull’orgoglio di appartenenza alla propria amministrazione per dimostrare che in queste si possono trovare molte persone di grande professionalità al servizio del Paese o, come va “di moda” oggi, della Nazione.

Si dovrà poi lavorare per (ri)costruire un dialogo, che potrà essere in alcuni momenti anche molto acceso, con i sindacati con l’obiettivo di dimostrare che le proposte del Governo sono, sempre secondo il Ministro, tese a migliorare il contesto nel quale operano i dipendenti pubblici. Non si immagina, ad esempio, che il sindacato sia contrario alla prospettiva di premiare meglio il merito perché questo va, prima di tutto, a favore dei lavoratori capaci che si impegnano di più per offrire ai cittadini servizi di qualità.



Tema poi molto sensibile è quello del ricorso allo “smart working” nelle Pubbliche amministrazioni anche alle luce delle prime indicazioni, almeno metodologiche, presentate, solo pochi giorni fa, dall’osservatorio sul lavoro agile nella Pa voluto dal Ministro Brunetta e presieduto dal Prof. Michele Tiraboschi. Su questo si prevede, insomma, di verificare con quali modalità la Pubblica amministrazione potrà, strutturalmente, usare questo strumento organizzativo. Il lavoro agile presuppone, infatti, un profondo cambio di paradigma, culturale e operativo, nel quale si passa da una mera logica di controllo a una incentrata sulla verifica dei risultati. Perché questo possa realizzarsi serve, però, prima di tutto, una dimostrazione di grande maturità da parte di tutti i soggetti coinvolti nel processo d’innovazione.

Da qui parte, quindi, la grande sfida di dotare i cittadini e la Nazione di un’amministrazione efficace e in grado di rispondere in maniera moderna alle grandi questioni che le crisi di questi anni pongono al Governo Meloni e all’Italia tutta.

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