Alla fine del mese si terranno le primarie per indicare il nuovo Segretario del Partito democratico, che sarà chiamato, prima di tutto, a rilanciare il partito dopo la sconfitta delle elezioni politiche dello scorso anno e gestire una fase “costituente” per ridefinire le linee programmatiche e le strategie per il confronto con il Governo “delle Destre” guidato da Giorgia Meloni. La competizione a quattro per la leadership parte, tuttavia, da una base condivisa rappresentata dal Manifesto per il nuovo Partito democratico del 2030. Non può, in questo quadro, mancare un passaggio dedicato al tema dell’occupazione nello “Statuto” di un partito erede di quello, per antonomasia, del Lavoro e dei Lavoratori.
Si ribadisce, quindi in quel documento condiviso, che lavoro, istruzione e sanità pubblica sono, potremmo dire ovviamente, i pilastri di un modello sociale che mette al centro la persona e i suoi diritti fondamentali e si ribadisce, quindi, la necessità di nuove modalità di intervento pubblico, che possono assumere, di volta in volta, gli strumenti e le forme più opportune e adeguate.
In questa prospettiva, pertanto, gli investimenti in lavoro, innovazione, infrastrutture sociali, istruzione, sanità e tutela ambientale assumono un valore, nuovo e diverso, strategico per la crescita e lo sviluppo economico, sociale e democratico del Paese. Ci si impegna, insomma, in prospettiva futura, a restituire ai giovani italiani, per sangue o per scelta, l’opportunità di costruire percorsi di vita autonomi che possano permettere di affrontare anche l’enorme questione demografica che pesa da troppo tempo sul nostro Paese.
Stefano Bonaccini, il Governatore dell’Emilia-Romagna, propone così, per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, di ridefinire un nuovo “contratto sociale” che sia in grado di favorire uno sviluppo sostenuto e sostenibile, sia sul piano ambientale che su quello sociale, e supportare la rivoluzione nei rapporti tra il lavoro e i tempi di vita, allargando le tutele e le opportunità di tutti.
La sua principale avversaria, Elly Schlein, sottolinea, altresì, come il lavoro in Italia soffra, sia divenuto sempre più precario a causa di decenni di politiche e di processi, governati e favoriti non solo da destra, che l’hanno indebolito e frammentato. Non basta, quindi, oggi creare nuova occupazione, ma bisogna che sia anche di qualità e che assicuri alle persone un’esistenza libera e dignitosa.
Le prossime settimane diranno, certamente, quale idea, più o meno radicale, di sinistra avrà fatto breccia nei cuori dei militanti del Partito democratico. Il giorno dopo inizierà poi il confronto fisiologico in una democrazia con il Governo delle Destre chiamato, e stimolato, anche dal nuovo Partito democratico che verrà, a governare bene nell’interesse di tutti i cittadini questa nostra Repubblica fondata sul lavoro.
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