Corrisponde a 24 milioni gli occupati in Italia nel mese di luglio, un record storico, almeno da quando l’Istat raccoglie dati in merito. Il tasso di occupazione ha toccato il 62.3% nel settimo mese dell’anno, contando però un numero più alto tra gli uomini, pari al 71%, e molto più basso nelle donne, con il 53.2%. Nel mese di luglio l’occupazione è salita di 56mila unità mentre per quanto riguarda l’interno anno, l’aumento è stato di 490mila persone: la maggior parte di questi, come spiega Il Sole 24 Ore, è assunta con contratti a tempo indeterminato, ovvero 437mila persone.
È diminuita, invece, l’occupazione a tempo determinato nel corso dell’anno, con 196mila posizioni in meno: gli indipendenti, invece, sono saliti di 249mila unità. Per quanto riguarda il lavoro autonomo, luglio ha fatto segnare un +75mila unità e sono invece diminuiti i lavoratori dipendenti, di 18mila unità, di cui 12mila a tempo indeterminato e 6mila a termine. I dati raccolti dall’Istat, però, mostrano dei segnali contrastanti, poiché nonostante sia cresciuta l’occupazione e calata la disoccupazione femminile al 6.8%, è aumentata l’inattività: +63mila unità nel mese di luglio, +50mila sull’anno. Le donne, dunque, faticano ad entrare nel mercato del lavoro.
Crescono gli occupati. Tra i giovani…
Come sottolinea il rapporto Istat relativo al mese di luglio, anche il tasso di disoccupazione è sceso al 20.8% tra gli Under 25 ma il nostro Paese resta tra gli ultimi in Europa, ancora molto distante da altri, come la Germania, da anni al 6.6% di disoccupazione giovanile. Si conta poi anche un calo dello 0.5 tra gli occupati nella fascia 25-34 anni e l’aumento degli inattivi di un punto percentuale: dunque, come spiega Il Sole 24 Ore, sono 64mila giovani in più che non lavorano e non cercano neppure lavoro.
“Non siamo ancora del tutto soddisfatti ma la costanza di questi risultati conferma che la direzione del nostro impegno è corretta” ha sottolineato Marina Calderone, ministro del lavoro, mentre per Giorgia Meloni questo è il segnale che l’Italia sta facendo bene e sta crescendo “nonostante il rallentamento dell’economia mondiale e la delicata situazione internazionale”.