Marchionne, mentre accoglie il presidente Obama nello stabilimento Chrysler di Kokomo, lancia un duro affondo contro l’Italia.
Marchionne, dall’America, attacca duramente l’Italia e dallo stabilimento Chrysler di Kokomo, in Indiana, ha dichiarato: negli Usa «si fa», in Italia «si parla». L’ad fiat, nello stabilimento ha ricevuto il presidente Barak Obama e il suo vice Joe Biden. A proposito dell’intervento del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha definito i modi di Marchionne, talvolta bruschi», pur dicendosi d’accordo con lui nella sostanza, ha detto: «È istituzionale», aggiungendo: «Le mie parole sono accurate, precise ed efficaci. La gente deve rendersi conto che questa è la realtà: negli Stati Uniti in 18 mesi sono stati annunciati investimenti per tre miliardi di dollari. Qui si fa, da noi si parla».
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L’ad del Lingotto, poi, si è prodigato in apprezzamenti nei confronti di Obama: «Mi piace questo presidente» ha dichirato. Obama, dal cnato suo, ha definito Chrysler «un fulgido esempio». «Sono state fatte scelte difficili – ha aggiunto – le abbiamo fatte noi e le ha fatte Sergio Marchionne. Ora sappiamo che sono state scelte giuste». Il presidente ha, infine, sottolineato che «non si scommette contro l’America, non si scommette contro il settore auto e non si scommette contro di noi».