Saranno colpiti tutti dalle novità che la riforma porta al fisco nel 2011, lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati e chi percepisce interessi o rendite su titoli. Accertamento sintetico e il nuovo redditometro sono le novità più rilevanti rispetto agli accertamenti fiscali.

La congruità tra spese e reddito dichiarato sarà scremata tenendo conto della dimensione familiare e dei fattori geografici. Blocco a partire dal nuovo anno di delle compensazioni automatiche tra crediti e debiti fiscali in presenza di un ruolo definitivo, di importo superiore ai 1.500 euro, per il quale sono scaduti i termini di pagamento. Se il credito è accertato dai professionisti, come già avviene, si salderà prima il conto arretrato con il fisco poi si compenserà. Viene poi anticipata l’esecutività degli atti di riscossione, per i quali attualmente trascorre più di un anno dal momento dell’accertamento.



L’esecutività coinciderà con il momento dell’accertamento, ma sarà operativa due mesi dopo (60 giorni) la notifica dell’atto. E’ stato ridimensionato invece il piano disegnato inizialmente dal governo, che puntava ad una sospensione minima dei termini di pagamento (150 giorni anche in presenza di ricorsi). Con il milleproroghe, infine, sono stati inaspriti gli oneri per l’adesione a tutte le forme di «patteggiamento» con il Fisco, a cominciare dal ravvedimento operoso.



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