Categoria da sempre protetta dai rischi e dalle crisi economiche, per gli impiegati statali il 2011 sarà un anno ricco di novità e non esattamente positive. In realtà si tratta solo dell’inizio di un triennio di ristrettezze.

Andando nell’ordine: nessun rinnovo economico del contratto di lavoro. La finanziaria 2011-13 infatti prevede solo l’indennità di vacanza contrattuale, ossia il recupero (parziale) dell’inflazione programmata. Quindi blocco degli stipendi. Per i dirigenti addirittura taglio: la quota di stipendio che supera i 90 mila euro lordi annui sarà infatti tagliata del 5%, mentre la parte eccedente i 150 mila euro subirà una limatura del 10%.



Nessun impiegato statale nel triennio in questione riceverà uno stipendio più alto di quello preso nel 2010. Il blocco degli automatismi riguarda il personale della scuola (anche se per loro saranno parzialmente recuperati), militari e forze dell’ordine, docenti universitari e il personale di servizio in carriera diplomatica.



Per i magistrati il taglio si applicherà non allo stipendio, ma alla cosiddetta indennità giudiziaria. Quindi le indennità di buonauscita, che non verranno più liquidate in una volta sola, ma a rate: la prima rata, al momento del pensionamento, non potrà comunque superare i 90 mila euro. La parte eccedente sarebbe corrisposta un anno dopo, mentre la parte di liquidazione che dovesse superare i 150 mila euro sarebbe pagata dallo Stato dopo due anni.

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