Berlusconi rompe il silenzio sul referendum Fiat/Mirafiori. E lo fa prendendo apertamente la posizione di Marechionne: “Se dovesse vincere il no, è giusto che la Fiat lasci l’Italia” ha detto oggi durante la conferenza stampa congiunta con il capo governo tedesco Merkel.

«Nel caso in cui i lavoratori bocciassero l’intesa raggiunta le imprese e gli imprenditori avrebbero buone motivazioni per spostarsi in altri paesi». Augurandosi però che il referendum abbia esito positivo. Immediata e durissima la replica di Bersani e del Pd: «Berlusconi non se ne accorge perché è un miliardario ma noi paghiamo a lui uno stipendio che gli sembrerà misero per occuparsi dell’Italia e fare gli interessi del Paese e non per fare andare via le aziende».



Definendo poi vergognose le parole di Berlusconi. Interviene anche il segretario della Cgil: «Il presidente del Consiglio sta facendo una gara con l’amministratore delegato della Fiat tra chi fa più danno al nostro Paese».

Dice Susanna Camusso: «Mi piacerebbe che il mondo delle imprese e della politica oggi dicesse che, se questa è la sua idea del Paese, è meglio che se ne vada. Non conosco un presidente del Consiglio di nessun Paese che si augura che se ne vada il più grande gruppo industriale del suo Paese. Non conosco un presidente del Consiglio di nessun altro Paese – sottolinea Camusso – che non pensi e non sappia che per lui viene innanzitutto il lavoro nel suo Paese e le condizioni di cittadinanza».



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