Lunedì 12 dicembre, in occasione dello sciopero nazionale dei lavoratori indetto dai sindacati Cgil. Cisl e Uil, aderisce anche il settore dei trasporti. Con alcune eccezioni, in primis quella che crea più disagi ai cittadini, il trasporto pubblico locale. Domani sera intanto  incontro urgente, dei sindacati con il capo del governo proprio per cercare di venire incontro alle richieste sindacali di modifiche di alcuni punti della manovra, giudicati non equi e motivo dell’agitazione sindacale. Agitazione che per la prima volta dopo molti anni rivede le tre sigle Cgil, Cisl e Uil di nuovo insieme dopo che per molto tempo la Cgil aveva manifestato singolarmente. In caso di conferma dello sciopero, l’adesione dei lavoratori sarà ovviamente altissima, ma i sindacati della categoria trasporti,  Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, hanno già fatto sapere che dal fermo del lavoro saranno esclusi i lavoratori del trasporto pubblico essenziale, che devono sottostare alla regolamentazione della legge sullo sciopero. Nel dettaglio, lo sciopero non si effettua “nel trasporto aereo, nel trasporto pubblico locale, ferroviario e marittimo. Sono escluse anche le attività di soccorso stradale e dell’Anas. Aderisce alla protesta di tre 3 ore il personale dei porti, delle autostrade, dell’autonoleggio, del trasporto merci e della logistica, delle autoscuole e pratiche automobilistiche, del trasporto funebre e degli impianti a fune”. Qualche disagio ci sarà ovviamente, anche perché è già successo in passato che in caso di manifestazioni nazionali dei lavoratori, aderissero spontaneamente e indipendentemente diversi lavoratori dei trasporti pubblici. Inoltre le modalità dello sciopero, come sempre nel caso dei mezzi pubblici, si effettuano con orari diversi per ogni città, i quali al momento non sono ancora stati indicati: “Le modalità dello sciopero sono stabilite a livello locale” dice il comunicato sindacale.  Tenendo poi conto che un vero e proprio sciopero dei lavoratori dei mezzi pubblici ci sarà invece i prossimi 15 e 16 dicembre. E allora sì che ci saranno i disagi, quelli veri. Come detto, dietro alal manifestazione unitaria di luendì 12 dicembre c’è la protesta delle organizzazioni contro diversi punti della manovra Monti anti crisi, giudicata di colpire le fasce più deboli dei cittadini. In particolare i sindacati chiedono che sia rivista la riforma previdenziale.



Qui un accordo embra sia stato trovato con un innalzamento, anche se rimane un putno ceritico, quello del non adeguamento delle pensioni. Sotto mira anche la reintroduzione della tassa sull’Ici e una mancata patrimoniale molto criticata dai sindacati.

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