L’Istat ha diffuso oggi le stime preliminari sulla disoccupazione nel mese di febbraio 2011 e i dati definitivi sul quarto trimestre del 2010. A febbraio il tasso di occupazione è stato pari al 56,7%, invariato rispetto a gennaio e in calo dello 0,3% rispetto all’anno precedente. Gli occupati sono stati paria a 22.814mila unità, in aumento dello 0,1% (+17mila unità) rispetto a gennaio e in diminuzione dello 0,3% (-65mila unità), rispetto a febbraio 2010. La diminuzione riguarda la sola componente maschile.



Il tasso di disoccupazione si attesta all’8,4%, con una diminuzione dello 0,2% rispetto a gennaio e dello 0,1% su base annua. Il tasso di disoccupazione giovanile scende al 28,1% con una diminuzione congiunturale dell’1,3%. Il numero dei disoccupati è stato pari a 2.088mila unità, in diminuzione del 2% (-43mila unità) rispetto a gennaio. Su base annua, la diminuzione del numero di disoccupati è dell’1% (-21mila unità). Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumentano dello 0,1% (21mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività, dopo la crescita dei tre mesi precedenti, resta stabile al 38%.



Nel quarto trimestre 2010, il tasso di disoccupazione è pari all’8,7% (era 8,6% un anno prima). Il tasso di disoccupazione maschile aumenta su base annua dello 0,3%, portandosi al 7,8%; quello femminile scende dello 0,2%, posizionandosi al 10%. Nel Nord la sostanziale stabilità dell’indicatore è dovuta a un calo del tasso relativo agli uomini e alla crescita di quello femminile; nel Centro il tasso scende dall’8,1% del quarto trimestre 2009 al 7,9%, a motivo del calo della componente femminile. Nel Mezzogiorno il tasso risulta pari al 13,6% (era il 13,2% nel quarto trimestre 2009), con una punta del 15,4% per le donne.



Il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni raggiunge il 29,8% (era il 27,9% un anno prima). Con l’eccezione degli uomini nel Mezzogiorno e delle donne nel Centro, l’indicatore aumenta per entrambi i generi in tutte le ripartizioni geografiche. Il tasso tocca un massimo del 42,4% per le donne del Mezzogiorno.