La protesta degli operai di Fincantieir, dopo l’annuncio shock di ieri della chiusura di due stabilimenti (quello di Sestri Ponente e quello di Castellamare) e il licenziamento di circa 2500 persone. Già ieri sera operai avevano occupato il comune di Castellamare tenendo in ostaggio sindaco e giunta comunale e devastando alcune sale. Oggi i lavoratori sono scesi in piazza: a Genova, di nuovo a Castellamare, a Riva Trigoso, dove si annuncia un forte taglio dei lavoratori nei locali cantieri. E a Genova ci sono stati incidenti. I manifestanti avevano chiesto d incontrare un rappresentante del governo ma la polizia li avrebbe respinti e caricati. Negli scontri sarebbero rimasti feriti due operai mentre questi lanciavano sassi contro gli agenti. Quindi una delegazione si è recata a colloquio con il consiglio regionale. Lavoratori sono scesi in strada anche a Sestri Levante dirigendosi verso il comune. “Fincantieri – dice il segretario generale della Uilm di Genova, Antonio Apa – deve fare un passo indietro perché è inaccettabile una operazione come quella che ci è stata presentata dall’azienda. Ci rendiamo conto della crisi internazionale in cui versa il settore  e siamo disposti a dare il nostro contributo in termini di recupero di efficienza e competitività ma questo può avvenire a condizione che vi sia una prospettiva di rilancio del gruppo e non di ridimensionamento”. Nel piano di Fincantieri lo stabilimento di Sestri Ponente verrebbe chiuso per sempre. A rischi ci sono 2500 posti di lavoro in tutta Italia.



Leggi anche

Riforma pensioni 2025/ Assegni più bassi: calano coefficienti di trasformazione (ultime notizie 24 novembre)I NUMERI/ Le armi spuntate di Italia e Ue contro la crisi di moda e meccanica