Dopo tre mesi dal ricorso presentato dalla Fiom-Cgil contro Fabbrica Italia Pomigliano, è arrivata la sentenza del tribunale di Torino. Nel dispositivo della sentenza, arrivata dopo sei ore di Camera di Consiglio, il giudice del lavoro Vincenzo Ciocchetti ha definito antisindacale il comportamento della Fiat, ma al tempo stesso ha respinto le richieste contrattuali della Fiom. Tutto comincia tre mesi fa, il 18 aprile scorso, con i metalmeccanici della Cgil che presentano un’azione legale per andare contro la formazione della nuova società Fip, Fabbrica Italia Pomigliano. Secondo la Fiom questa intesa sarebbe stata antisindacale perché il passaggio dalle Rsu alle Rsa avrebbe favorito unicamente Uilm, Fim, Ugl e Fsmic, i sindacati firmatari dell’accordo, lasciando senza rappresentanza in fabbrica quelli non partecipanti. Inoltre le accuse si rivolgevano alla Fiat, che avrebbe voluto questa newco per aggirare l’articolo 2112 del codice civile, che non permette di creare nuove aziende con lo scopo di modificare i contratti. Il giudice Vincenzo Ciocchetti riconosce quindi la condotta antisindacale di Fiat che ha portato all’estromissione di Fiom Cgil dal sito produttivo di Pomigliano d’Arco ma respinge le domande proposte da Fiom Cgil per dichiarare illegittimi i contratti collettivi relativi allo stesso sito produttivo. Tutti soddisfatti, quindi, ma a metà, come hanno fatto sapere i legali di Fiat Diego Di Rutigliano e Raffaele De Luca che ritengono la seconda parte della sentenza “incomprensibile, in quanto contrasta apertamente con l’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori che sancisce il diritto di rappresentanza sindacale soltanto alle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto il contratto”. Mentre, continuano gli avvocati, la prima parte “ha riconosciuto la legittimità delle deroghe ai contratti collettivi nazionali e la validità dell’impegno del gruppo Fiat e delle quattro organizzazioni sindacali firmatarie”. Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, commenta: “La Fiat è stata condannata per comportamento antisindacale e questo è un fatto significativo. Da tempo avevamo denunciato che l’esclusione della Fiom dagli stabilimento Fiat era illegittima. Dobbiamo leggere il dispositivo della sentenza, e dopo valuteremo se avviare delle cause individuali dei singoli lavoratori”. Parla anche l’avvocato della Fiom Cgil Nanni Alleva: “Più che un ricorso faremo in modo di fare accertare la violazione dell’articolo 2112 del codice civile che dice che non si può frazionare il rapporto di lavoro. La causa l’abbiamo vinta noi perché la Fiom rientra in Fabbrica Italiana Pomigliano a vele spiegate mentre altre organizzazioni sindacali si erano impegnate a non scioperare. Noi invece abbiamo dimostrato che lo possiamo fare».



Secondo il leader della Cisl Raffaele Bonanni, “è una vittoria sul piano sindacale di chi ha ritenuto importante l’investimento ed ha puntato sull’accordo con la Fiat. Ma per la Cisl è anche una vittoria in sede giudiziaria perché da oggi la Fiom, al contrario di ieri, non ha alcun alibi visto che ha l’opportunità di rientrare nel gioco democratico ma dovrà rispettare gioco forza la volontà dei lavoratori e degli altri sindacati, assumendosi le proprie responsabilità sugli accordi che a maggioranza si faranno come pattuito dall’accordo interconfederale sottoscritto alcune settimane fa». 

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