Continua la protesta degli operai dello stabilimento fiat di Termini Imerese che, questa mattina,hanno bloccato per un’ora circa l’autostrada A19 e la ferrovia Fiumetorto. Le tute blu si sono riunite ai cancelli dello stabilimento, per poi procedere con la manifestazione. In seguito, si sono nuovamente ritrovati di fronte ai cancelli per decidere se dar vita ad eventuali ulteriori dimostrazioni. Questo, nonostante per martedì e mercoledì prossimi il ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani abbia convocato un tavolo di lavoro assieme, oltre agli operai, al governatore siciliano Raffaele Lombardo. «Non ci bastano le convocazioni di martedì e mercoledì – la protesta va avanti fino a quando non avremo certezze occupazionali e produttive sul dopo Fiat e sui piani presentati dalle cinque aziende», ha dichiarato Vincenzo Comella della Uilm



La protesta va avanti da ieri, quando un migliaio circa di lavoratori dello stabilimento e dell’indotto hanno manifestato per le strade di Palermo, con un corteo partito da palazzo d’Orleans, dove ha sede la presidenza regionale. Anche  il giorno prima avevano deciso lo stop della produzione.

Motivo delle proteste, la richiesta, cui finora non sarebbe stato dato seguito, di garanzie per i 2.200 lavoratori – dipendenti fiat e dell’indott0 – relativamente all’azienda che subentrerà all’azienda torinese, presso lo stabilimento palermitano, entro la fine dell’anno.



La Dr Motros, infatti, non avrebbe dato alcuna rassicurazione circa  le condizioni contrattuali o il piano industriale del dopo Fiat. In particolare regna l’incertezza sugli ammortizzatori sociali che l’azienda adotterà nel periodo di entrata a regime della propria produzione prevista non prima dl 2016.

«C’è forte preoccupazione, ora è il momento delle scelte, della chiarezza e delle garanzie relativamente a impegni economici e livelli occupazionali rispetto allo stabilimento e all’indotto», aveva dichiarato Antonio Riolo, della segreteria regionale Cgil

In ogni caso, il presidente Lombardo spiegando di aver parlato la proprietà dell’azienda, aveva annunciato: «Di Risio mi ha assicurato che si avvarrà, visto che produrrà autovetture, delle aziende dell’indotto. Certamente i sindacati verranno invitati ad un tavolo per conoscere tutti i dettagli della nuova produzione su Termini Imerese».



Nel frattempo, il Lingotto ha chiuso lo stabilimento della Irisbus di Valle Ufit, in provincia di Avellino, dove venivano prodotti pullman, bus urbani, exrtaurbani e pullman turistici. Questo, ha spiegato l’azienda, a causa della crisi che ha portato ad una drastica riduzione delle immatricolazioni.