E’ in arrivo un incontro  tra il ministro Fornero e l’amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne. Un incontro che appare in agenda del ministro e anche a breve scadenza. Fornero infatti ritiene di primaria importanza ottenere chiarimenti e indicazioni sulle prospettive dell’azienda torinese e il suo impegno sul mercato italiano. Ha infatti dichiarato di aver bisogno che Marchionne le spieghi le sue intenzioni. Intenzioni che ovviamente si riferiscono al piano aziendale di Fiat. “Voglio che mi spieghi di persona quali sono le sue intenzioni. Come ministro del Lavoro sono interessata ai piani di investimento della Fiat, in particolare per quanto riguarda l’occupazione” ha detto l’esponente del governo. Sul tavolo, progetti di espansione aziendale, prossimi progetti di investimento, piano occupazionale degli operai Fiat. Certo, ci si domanda se si tornerà su precedenti polemiche, in realtà mai toccate dal governo Monti, relativamente a presunti piani di abbandono dell’Italia da parte del gruppo automobilistico, abbandono peraltro puntualmente sempre smentito da Marchionne. Secondo alcune voci, dietro la richiesta del ministro Fornero di incontrare l’ad di Fiat c’è la forte pressione del sindacato Fiom, al centro di polemiche continue con la casa torinese soprattutto in merito ai recenti accordi aziendali e sindacali. Il sindacato che non tratta direttamente con Fiat ha bisogno di sapere il piano degli investimenti  e l’eventuale progetto di ridimensionamento dei lavoratori. L’amministratore delegato di Fiat ha già fatto sapere di essere a disposizione per incontrare il ministro. In occasione di tale dichiarazione, Marchionne ha anche smentito le voci girate questa mattina di una fusione, o meglio, una alleanza, tra Fiat e la casa francese Peugeot. Per Marchionne, se è vero che la sua azienda gradirebbe impiantare un secondo polo industriale in Europa che possa cercare di fare concorrenza al colosso Volkswagen, è anche vero che tale progetto è ricco di insidie. Al momento dunque Fiat ha piuttosto il problema di consolidare la sua struttura piuttosto che di espanderla.



Le difficoltà di Fiat infatti ci sono, alternate però a buoni segnali: “Non siamo riusciti a prendere il controllo del marchio Opel, ma siamo riusciti ad entrare in Chrysler, al momento per il 58,5%, ed ora il marchio americano si sta evolvendo oltre le più ottimistiche previsioni” ha infatti commentato Marchionne parlando dell’attuale quadro della su azienda.

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