Nulla lascia intendere che il dibattito possa smorzarsi.  Solo accennare all’articolo 18 da parte del ministro del Welfare Elsa Fornero in un’intervista rilasciata alcune settimane fa a Il Corriere della Sera aveva scatenato una serie di reazioni a catena, di cui erano stati protagonisti i tre maggior sindacati italiani che, per la prima volta uniti dopo tanto tempo, si erano scagliati contro le intenzioni del ministro al grido:” l’articolo18 non si tocca”. Per evitare al governo tecnico incidenti di percorso rima del tempo, il ministro si era prodigato in una serie di precisazioni e smentite per giungere finalmente ad una tregua. Ora getta benzina sul fuoco il leader degli industriali, Emma Marcegaglia: che, anticipando i contenuti dell’incontro con il ministro che ci sarà alle 17, al termine di una riunione a Viale dell’astronomia fa sapere che si parlerà anche della norma ce non consente il licenziamento dei lavoratori delle imprese sotto i 15 dipendenti senza giusta causa o giustificato motivo. Precisando che il tema, di norma, è affrontato in maniera ideologica, ha promesso un punto di vista imparziale: «portiamo i dati per fare un confronto con gli altri paesi» ha spiegato. La leader degli industriali ha anche promesso che presenterà degli studi relativi alla disoccupazione, alla competitività, e alla flessibilità in uscita, con dei dati che ci vedono come un’anomalia nel resto d’Europa. Anzitutto, ha fatto presente che non è vero che, in Italia, ci sia un problema di eccessiva flessibilità in entrata. Benché, infatti, la Cgil abbia contato 46 forme contrattuali, secondo la Marcegaglia non sarebbero, in realtà più di 15-16. In particolare, osservando i paesi europei dove la tutela sociale è maggiore, si evincerebbe come il problema, sia rappresentato, in particolare, dalla pubblica amministrazione. La presidente degli industriali ha parlato anche di ammortizzatori sociali, specificando come, nel nostro Paese, «tutto sommato», funzionino. Poi, ha aggiunto: «un benchmark europeo evidenzia che il tema del reintegro esiste formalmente in altri paesi europei ma sostanzialmente non viene quasi mai utilizzato. Ci sono quindi alcune anomalie sul sistema italiano. Il reintegro in altri paesi europei non viene utilizzato».

Rispetto alla Cig e alla CIg straordinaria, ha spiegato, infine, che le imprese, sostanzialmente, si sono autofinanziate. «Quindi anche su questo, sicuramente siamo disponibili a ragionare per vedere se ci sono eccessi o anomalie, ma è un sistema interessante».