Ammortizzatori sociali: per Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, è necessario aumentarli e rivederne l’attuale uso. Quella serie cioè di misure che vanno a sostegno del reddito dei lavoratori che hanno perso il proprio posto di lavoro, una problematica sempre più stringente in questo tempo di crisi aggravata. Quando una azienda è in difficoltà infatti per risolvere le proprie esigenze di riorganizzazione e di ridimensionamento, si ricorre a sistemi come la mobilità di diversa durata, la cassa integrazione, i prepensionamenti. I costi di tali misure? A carico degli enti previdenziali. Secondo il Capo dello Stato, parlando con alcuni rappresentanti della stampa mentre si trova nella sua città di Napoli per gli ultimi momenti di riposo natalizio, è giunto il momento di ampliare tali ammortizzatori sociali. Una necessità ampiamente riconosciuta, ha aggiunto, da tutti. Napolitano chiede poi che vengano affrontati i nodi “che sono stati già affrontati con l’accordo del 28 giugno” cioè l’intesa sulla rappresentanza firmato dalle organizzazioni sindacali. Per Napolitano infine oggi il clima tra le forze politiche rispetto agli anni scorsi è più sereno e consapevole. Rimane aperto però il fronte del conflitto con le parti sociali. Rilasciando una dichiarazione tramite Twitter, la Cgil ha infatti fatto sapere che il governo non deve convocare i sindacati separatamente, “stile quanto faceva l’ex ministro Sacconi”. L’esecutivo invece sembra intenzionato a incontri bilaterali tra il ministro del Welfare e le parti sociali. Obbiettivo: discutere la riforma del mercato del lavoro. Sempre Napolitano proprio a proposito dei sindacati ha voluto precisare che non servono un interesse di categoria soltanto, ma difendono una certa visione degli interessi generali dell’Italia. Per Susanna Camusso segretario di Cgil tornando al dibattito sulle misure più urgenti e sulla riforma del lavoro, sono necessari progetti “su esigenze ed eccellenze del Paese come assetto idrogeologico, energia, trasporti, ambiente, cultura e turismo”.



Le dichiarazioni della Cgil proseguono specificando che serve un piano del lavoro che tamponi la crisi, crei nuovi posti per giovani e donne, dia prospettiva e speranza al Paese. Occorrono anche, continua la Cgil, assunzioni incentivate per i giovani e le donne con contratto di inserimento formativo che riducano la precarietà.

Leggi anche

Bonus disoccupazione/ Tutti gli incentivi economici per chi non ha lavoro (14 dicembre)SCUOLA/ Orientamento e Its, il contributo di Trento alla formazione dei "tecnici" che mancano