Parlando dopo un incontro al Consiglio europeo, il ministro del welfare Elsa Fornero ha promesso che la riforma del mercato del lavoro si farà entro il mese di marzo. Una riforma che il governo è impegnato a realizzare con il massimo consenso sociale, ha spiegato in una conferenza stampa organizzata dopo il suo intervento al Consiglio Ue. I punti principali, ha aggiunto, toccheranno sgravi fiscali, nuovi servizi sostenuti anche dal fondo sociale dell’Unione europea per favorire l’occupazione femminile e anche un impegno per risolvere il dualismo esistente tra Nord e Sud. Intanto lunedì il ministro si incontrerà proprio con le parti sociali. Per quanto riguarda gli sgravi fiscali, essi non cominceranno però subito a riforma approvata. “La parte dell’incentivazione fiscale per l’occupazione” ha detto “di donne e giovani specialmente al Sud era già inclusa nel decreto Salva Italia, se in previsione ci saranno altre misure nel più ampio riordino del sistema fiscale, non potrò che esserne contenta”. Il decreto Salva Italia ha aggiunto prevede che già da adesso si possa utilizzare la riduzione dell’Isvap. Punto centralissimo della riforma, ha poi detto, il riordino dei contratti: troppe tipologie, ha spiegato, hanno contribuito a creare precarietà tra i giovani. La lotta alla disoccupazione giovanile è fra le priorità di questo governo: la riforma prevede infatti l’apprendistato “per favorire l’ingresso dei giovani nel lavoro. L’Esecutivo, inoltre, punta a una profonda revisione degli ammortizzatori sociali da attuare secondo logiche di ampliamento della platea dei potenziali beneficiari”. Non si toccherà però la Cig a causa della crisi che attanaglia l’Europa. La cassa ordinaria va invece rafforzata. Mentre l’introduzione dei sussidi di disoccupazione porterebbero all’eliminazione della cassa integrazione straordinaria. Il ministro spera che l’in contro di lunedì porti a un generale contributo positivo fra le parti, una posizione di accordo che favorisca il lavoro in corso. Fornero ha voluto poi dire di aver risposto alla lettera inviata dalle lavoratrici degli stabilimenti di Pomigliano. Nella lettera la dichiarazione che il nuovo contratto di lavoro nei fatti crea discriminazione nei confronti delle madri a proposito del diritto di percepire il premio dell’anno in corso.
Il ministro ha detto di essersi messa in contatto con la Fiat a cui ha espresso il concetto che “non si possa non considerare la maternità obbligatoria come diritto irrinunciabile, un principio di civiltà”.