Gli addetti ai lavori stanno già mettendo in cantiere il nuovo tema caldo che da qui alle prossime settimane non mancherà di suscitare scontri e reazioni di ogni sorta tra gli attori in campo. Parliamo della riforma del mercato del lavoro, per discutere della quale il titolare del Welfare, Elsa Fornero, si è incontrata stamani assieme alla parti sociali. Di fronte alle quali ha inteso, anzitutto, sottolineare un punto: la riforma degli ammortizzatori sociali, intesa da molti come la priorità del governo nel campo del welfare, sarà fatta con i soldi che ci sono. E, in ogni caso, non potrà entrare a regime prima dell’autunno 2013. Per allora, interverranno le nuove misure, oggi ampliamente enunciate. Tra queste, il riordino della Cig. Dovrà essere ripristinata la sua funzione originaria, ovvero quella di preservare il posto di lavoro. Saranno, dunque, eliminate alcune causali che, attualmente, ne consentono l’utilizzo. Quali, ad esempio, li fallimento o la cessata attività. Se uno stabilimento chiude, quindi, non potrà essere adottata. L’istituto della Cig, invece, sarà previsto anche per il credito, le assicurazioni e il commercio sotto i 50 dipendenti. Contestualmente sarà implementato un sistema di tutela per la disoccupazione involontaria fondato su una base assicurativa. Per quanto riguarda, inoltre, tutte le forme di salvaguardia per chi è rimasto senza lavoro attualmente esistenti, saranno cancellate e sostituite da un nuovo sussidio alla disoccupazione che sarà notevolmente rafforzato. Da tempo il ministro va dicendo, inoltre, che la priorità assoluta consista nel riordino dei contratti. Su questo versante, tuttavia, si è limitata a chiedere indicazioni ai presenti «Sui contratti – ha detto – mi aspetto di ricevere da voi indicazioni di cui abbiamo parlato l’altra volta». Dura le replica alle posizioni assunte dal ministro del leader della Cgil, Susanna Camusso. Secondo la quale, anzitutto, andranno trovate nuove risorse, altro che fare riforme con quelle esistenti. Secondo il segretario sindacale, inoltre, l’abolizione della Cassa integrazione straordinaria non è una strada ragionevolmente percorribile.
La Camusso ha, inoltre voluto ribadire per l’ennesima volta che l’articolo 18 non solo non si abolisce, ma neppure si può toccare. Ogni cambiamento, in qualunque senso, sarebbe sbagliato. Il ministro, in ogni caso, incontrerà nuovamente le parti giovedì prossimo e il primo marzo.