Incontro tra il segretario del Pd Pierluigi Bersani e il capo del governo Mario Monti. Si terrà oggi pomeriggio, lo ha annunciato lo stesso Bersani chiarendo anche i motivi dell’incontro. L’aria infatti all’interno della maggioranza che sostiene l’esecutivo tecnico si sta facendo pesante, e il problema maggiore riguarda proprio il Partito democratico, in grave difficoltà su quanto riguarda l’eventuale abolizione o ritocco dell’articolo 18. Ieri infatti il ministro del Welfare Elsa Fornero aveva rilasciato dichiarazioni apparentemente minacciose: andremo avanti (sull’articolo 18) anche senza il Pd. Bersani afferma che la lealtà al governo non è messa in discussione, ma avverte che c’è un limite, ed è quello che riguarda il lavoro ed eventuali modifiche come appunto quella sull’articolo 18 che non si possono prendere senza il consenso delle parti sociali. Per Bersani, c’è bisogno di corresponsabilità e coesione e rompere “il tavolo vuol dire liberi tutti”. Un liberi tutti che, avverte Bersani, non sarà un problema per il Pd o per la Cgil, ma per l’Italia intera. Se un accordo non dovesse esserci, ha aggiunto, è però obbligatorio provare a raggiungerlo. Ecco dunque un avvertimento indiretto al ministro Fornero di non provare a muoversi senza un tentativo di accordo. Parlando poi delle tensioni all’interno del suo partito (ad esempio le dichiarazioni di Walter Veltroni che si sarebbe detto favorevole all’abolizione dell’articolo 18), Bersani ha voluto precisare che none sistemo spaccature all’interno del suo partito. Di fatto invece si osservano diverse correnti, come quella dei moderati di Marco Follini che sarebbero d’accordo di votare il testo del governo sulla riforma del lavoro e invece quelli contrari che farebbero capo a Stefano Fassina. E naturalmente ci sono molti perplessi. Per Bersani, “Non ci sono spaccature nel Pd ormai ci dovrebbero essere elementi di chiarezza. Siamo un partito che non ha un padrone, dove si discute e si prendono le decisioni insieme su vari temi, a partire dalla legge elettorale e dalla riforma del lavoro. Sono il segretario di quello che sarà partito del secolo nel quadro del riformismo europeo”. Attesa dunque per il vertice tra il segretario del Pd e il capo del governo che si spera possa sciogliere alcuni se non tutti i nodi che l’impasse sulla riforma del lavoro sta generando.
A questa situazione di generale confusione si aggiungono le notizie dell’ultima ora relative al decreto sulle liberalizzazioni che trova molti scontenti. Italia dei valori e Lega hanno già detto di voler votare contro mentre il governo vorrebbe porre il voto di fiducia.