Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha fatto sapere, nel corso di un intervento in collegamento video a un convegno dedicato alla riforma del sistema pensionistico, che il governo risolverà, attraverso un decreto che verrà emanato non più tardi di fine giugno, tutti i dubbi riguardo al tema dei lavoratori esodati, cioè coloro che hanno lasciato il lavoro pensando di poter andare in pensione in breve tempo, ma successivamente rimasti sia senza lavoro che senza pensione a causa della riforma previdenziale. «Capisco l’ansia di queste persone, ma la modalità di procedere in quella direzione era una soluzione troppo facile che consisteva nel mettere a carico del bilancio pubblico una forma di pensionamento anticipato sulla base di regole la cui sostenibilità è venuta meno con la crisi. Chiedo ancora un po’ di pazienza, fino al 30 giugno». Il ministro Fornero ha però spiegato che il problema «è che le risorse sono state tarate su un certo numero di persone, ma oggi queste risorse non bastano più». A tal proposito è intervenuto recentemente, in una intervista per IlSussidiario.net, il vicepresidente della commissione Lavoro alla Camera, Giuliano Cazzola, secondo cui «il governo si è reso conto che, complessivamente, non sarà in grado di metterci più risorse di quelle promesse; che, peraltro, finiranno per dover coprire tutta un’altra serie di buchi».
Il ministro Fornero, continuando il suo intervento di oggi, ha detto: «Abbiamo visto che il numero di queste persone è maggiore di quello preventivato. Ora dobbiamo lavorare con criteri finanziari e ispirati all’equità per non penalizzare i più deboli». Il ministro del Lavoro, dopo aver spiegato che quest’anno «non c’è nessuno che vede cambiata la sua posizione rispetto alla riforma che è stata approvata», ma che casomai «l’incertezza è per il prossimo anno», ha parlato anche della riforma pensionistica: «Occorre ancora prendere in mano la previdenza integrativa, – ha detto la Fornero – che è importante per completare le pensioni pubbliche; intervenire sul capitolo delle pensioni dei liberi professionisti e rivedere il tema della congiunzione. Sulle pensioni ci sono ancora delle questioni da affrontare e spero che i criteri saranno quelli che ha ispirato la riforma che sono l’equilibrio finanziario e il contemperamento dei criteri di equità».
Il ministro Fornero ha poi ammesso di avere un piccolo rimpianto, cioè «che sulla riforma delle pensioni non c’è stata la possibilità di discutere con le parti sociali e spero che avremo il tempo di rimediare». In ogni caso, a parere del ministro, «la riforma delle pensioni ha contribuito ad allontanare il nostro Paese dal baratro».