Niente articolo 18 per i lavoratori statali. Una discriminazione che sta alzando polemiche. In realtà, come ha ricordato Angeletti segretario della Uil, l’articolo 18 e l’intera legge 300 non è mai stata applicata ai dipendenti statali. Riguarda infatti esclusivamente i lavoratori privati. La pubblica amministrazione infatti ha una regolamentazione per quanto riguarda ogni aspetto dal salario alla disciplina del contratto che viene regolata tramite la legge. Bonanni della Cisl dal canto suo fa sapere che il ministro Fornero nel corso delle trattative aveva detto chiaramente che il pubblico impiego non era coinvolto nelle nuove regolamentazioni. Non sembra però essere l’ultima parola sul caso. Il dipartimento della Funzione pubblica ha rilasciato un commento al proposito dicendo che  “solo all’esito della definizione del testo che riguarda la riforma del mercato del lavoro si potranno prendere in considerazione gli effetti che essa potrebbe avere sul settore pubblico”. Il problema infatti è dato dal fatto che anche per i lavoratori statali vige lo Statuto die lavoratori valido per tutti. E’ interessante notare come in questo caso tutti i sindacati, anche la Cgil che ha dichiarato battaglia contro la riforma dell’articolo 18, siano con il ministro Fornero. Susanna Camusso ha infatti detto che le nuove norme dell’articolo 18 non dovranno ma applicarsi ad esempio agli insegnati: si potrebbe arrivare a licenziare insegnati che “non sono graditi al potere”. Il commento del dipartimento della Funzione pubblica a opera del suo responsabile Patroni Griffi, poi, non è piaciuto per nulla al ministro Fornero. Ha infatti detto che non è un caso che al tavolo delle trattative egli non abbia mai partecipato. Come dire: che gli statali stiano al loro posto. La polemica però non è detto che si chiuda così. In molti protestano per quello che è definito un atteggiamento di favore e discriminatorio per i lavoratori statali, nonostante lo stesso governo avesse annunciato che la riforma del lavoro doveva essere qualcosa di valido per tutti i lavoratori. Non sembra sia così, ed è da capire perché debba restare così. Tutto il dibattito comunque relativo alla riforma del lavoro presenta problematiche destinate a trascinarsi a lungo. Per certi versi è infatti un cambiamento epocale che sembra non poter essere digerito in tempi brevi. . 



Lo dimostrano le prime manifestazioni improvvisate di protesta da parte di molti lavoratori scesi nelle strade oggi contro la riforma e contor i cambiamenti dell’articolo 18. Una staginen di contrasti, di lotte e di discussioni che è solo all’inizio

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