La riforma del lavoro: tutti i segnali che sembrano giungere ancora prima della discussione parlamentare fanno temere che il governo non abbia vita lunga. Le parole del premier dall’Estremo Oriente, durante i suoi interventi, sono suonate come una sorta di ultimatum ai partiti che compongono la sua stessa maggioranza e che lo sostengono. O la riforma passa, o togliamo il disturbo. Parole in realtà maggiormente dirette verso il partito che più sta facendo le bizze e cioè il Pd, evidentemente in crisi di affanno dopo la contestazione della Cgil nei confronti della manovra. Difficile per il Partito democratico o almeno parte di esso non stare a fianco di un sindacato che ha dichiarato mobilitazione totale contro il ddl lavoro (“Sui licenziamenti il presidente del Consiglio non ha convinto nessuno” è l’ultimo commento della serie da parte di Susanna Camusso). Le critiche di Bersani non sono niente però di fronte alle critiche dell’opposizione e di quella sinistra che si trova fuori del Parlamento. Se infatti Antonio Di Pietro rilascia un “Invito Monti a occuparsi dei problemi degli italiani e non della sua immagine e del suo ego che ormai sta diventando ipertrofico”, Nichi Vendola da parte sua va giù durissimo. Per il segretario di Sinistra ecologia e libertà nonché governatore della Puglia infatti Mario Monti sarebbe addirittura peggio di Silvio Berlusconi. Elsa Fornero invece sempre secondo Vendola sarebbe peggio dell’ex ministro Sacconi. Sull’articolo 18 poi Vendola dice che Monti sta mentendo: dire che le imprese non possono assumere perché non possono licenziare è una menzogna insopportabile. Le imprese ha detto ancora si informano “della mafia e della corruzione, della lentocrazia burocratica non dell’articolo 18″: queste sarebbero le vere barriere alle assunzioni, non l’articolo 18. Quando qualcuno ha chiesto al segretario di Sel se il Pd dovesse staccare la spina al governo Monti, Vendola ha detto esplicitamente che il paertito di Bersani dovrebbe mandare a casa l’attuale governo. Susanna Camusso da parte sua riferendosi alle parole di Monti in cui dichiarava che il governo ha il consenso degli italiani mentre i partiti non ce l’hanno, ha detto invece che sui licenziamenti facili il governo non ha convinto nessuno. Per Camusso esiste anche un problema Inps: “E’ scandaloso che l’Inps non sia in grado di stabilire l’entità degli esodati e delle ricongiunzioni onerose” ha detto. E il Pdl? Si esprime preoccupazione che l’esecutivo possa subite il condizionamento della sinistra estrema.
Alfano parlando al programma web di Roberto Formigoni ha poi detto che il Pdl teme “che la Fiom, la parte estrema della Cgil, condizioni la stessa Cgil che a sua volta condizioni il Pd, il quale condizioni il Governo. C’è il rischio, alla fine, che il Paese venga condizionato da una parte estrema della sinistra”.