La riforma del lavoro porta nuovi aumenti e stangatine varie in arrivo. La riforma del lavoro ormai in dirittura di arrivo comporterà infatti una serie di aumenti aggiuntivi nell’ambito della copertura fiscale della manovra stessa. A essere colpiti vari soggetti, ad esempio i voli aerei. Biglietti aerei più cari infatti. Si tratta più che del biglietto stesso, che ovviamente compete alle compagnie stesse, della tassa di diritto di imbarco. Dal primo luglio 2013 ogni biglietto costerà due euro in più: a colpire l’addizionale comunale sui diritti di imbarco sugli aerei. La decisione è presa in una delle norme fiscali a copertura della riforma del lavoro: i soldi incassati finiranno direttamente all’Inps. L’altro aumento di questa nuova stangata per il cittadino, prevede che tutti i proprietari di immobili che non applicano la cedolare (quei cittadini cioè che invece che continuare a pagare l’imposta sulle locazioni in base alle aliquote Irpef nella dichiarazione dei redditi scelgono di optare per la cosiddetta cedolare secca). Nella nuova riforma del lavoro è prevista la riduzione dal 15 al 5% dello sconto forfait che era previsto fino a oggi per chi dichiara con l’Irpef i redditi che derivano dall’affitto di immobili. L’imponibile da pagare aumenterebbe così di dieci punti percentuali. Altro punto previsto dal ddl lavoro: Inps e Inail devono ridurre le spese di funzionamento a cominciare dal 2013 per un totale di 90 milioni di euro. Nel dettaglio, l’Inps dovrà ridurre le sue spese per 72 milioni di euro, e l’Inail di 18 milioni. Il Monopolio di Stato dovrà invece fare riduzioni sui costi di mantenimento del valore di dieci milioni di euro all’anno a partire dal 2013. Il servizio sanitario. Il ddl lavoro prevede una riduzione sulla deduzione riconosciuta al servizio sanitario nazionale del 10,5%: tale riduzione si applicherà sulle assicurazioni auto. La deduzione vale solo per gli importi che superano i 40 euro, cioè le assicurazioni da 402 euro. Tale pagamento è valido già da quest’anno. Infine un taglio che riguarda le auto aziendali: taglio delle deduzioni dal 40 al 27,5% per le auto che vengono usate da imprese, arti e professioni.
C’è poi una norma che impegna direttamente i lavoratori: chi ha un contratto a tempo indeterminato pagherà l’1,4 per cento di tasse in più, chi ha un contratto precario pagherà il 2,8 per cento. La tassa sui lavoratori sarà restituita alle aziende fino a un massimo di sei mensilità in caso il lavoratore venga stabilizzato.