Oscene le dichiarazioni dei politici su Melfi: si esprime così l’amministratore delegato della Fiat Marchionne a proposito delle polemiche relative alla cassa integrazione della durata di due anni per i lavoratori degli stabilimenti di Melfi. Sin dall’esplodere delle polemiche in seguito alle dichiarazioni dei sindacati che si dicevano preoccupati dal piano Fiat, Marchionne aveva risposto trattarsi di semplice routine aziendale in quanto negli stabilimenti di Melfi vanno montati nuovi impianti di lavoro per trasformare il tipo di produzione, ma che nessun licenziamento o chiusura di stabilimento è prevista. Una cassa integrazioen che andrà a toccare a turni ben 5500 operai. Dichiarazioni dunque oscene quelle che Marchionne riferisce ai vari politici intervenuti sul caso (qualche esempio: “Vicenda vergognosa e incivile” aveva detto Di Pietro, mentre Monti aveva promesso di valutare con attenzione la richiesta; la Cgil invece aveva parlato di “Un annuncio preoccupante che non segnala novità rispetto a quello che sta accadendo negli stabilimenti FIAT di tutta Italia”). Lo ha detto parlando a un convegno pubblico della rivista specializzata Quattroruote. Nel corso della quale spiega nei dettagli che cosa significa invece il piano Fiat relativo agli stabilimenti di Melfi e all’azienda ani generale, una azienda, ha detto, che continuerà a fare la sua parte per l’Italia: ci sarà sempre un pezzo d’Italia in ogni Fiat che gira per il mondo, ha precisato, smentendo così l’idea di possibile chiusura degli stabilimenti nel nostro paese. Ha poi detto che nel giro di tre, quattro anni sarà possibile un impiego pieno per tutti i dipendenti della Fiat e che tutti gli impegni presi in Italia sono confermati. A conferma di ciò e per raggiungere questi obbiettivi la presentazione di 17 nuovi modelli e 7 aggiornamenti di prodotto per il 2016. Per quanto riguarda la crisi del mercato dell’auto a livello europeo, Marchionne dice che la ripresa è ancora lontana. L’anno in corso, ha spiegato, si chiuderà in linea con quello appena finito. Il mercato invece andrà bene negli Stati Uniti, nel Brasile e in Cina.



 Proprio in questo ultimo paese, dice l’ad del Lingotto, “in Cina con Gac potranno essere prodotte 100mila vetture all’anno. Lo stabilimento è pronto e potenzialmente potrebbe iniziare la produzione tra 18 mesi”. 

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