Negli ultimi tempi, la vicenda di centinaia di migliaia di persone rimaste, o in procinto di rimanere, senza reddito da pensione e da lavoro per gli errori contenuti nella riforma delle pensioni era passata in sordina. Resta il fatto che si tratta di un’emergenza sociale che il prossimo governo dovrà per forza affrontare. Lunedì 21 gennaio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto che salva altri 55mila esodati, consentendo loro di andare in pensione con le norme precedenti alla nuova disciplina. Ne restano, come minimo, altri 150mila. Abbiamo chiesto a Domenico Proietti, segretario confederale della Uil con delega alle Politiche fiscali e previdenziali cosa si aspetta il sindacato dalle forze politiche.



Anzitutto, è soddisfatto della pubblicazione del decreto?

Il decreto in sé va bene. Sarebbe stato necessario, tuttavia, che le burocrazie procedessero più velocemente. A parte questo, resta intatto almeno metà del problema. Che il futuro Parlamento dovrà necessariamente affrontare.

Secondo lei, i partiti, durante questa campagna elettorale, stanno tenendo la questione in adeguata considerazione?



Mi pare che ne stiano tenendo debitamente conto. In maniera coerente, del resto, con quanto fatto finora. Non dimentichiamo che metà del problema è stato risolto grazie a un atteggiamento di grande responsabilità da parte, soprattutto, di alcuni gruppi parlamentari. Mi riferisco, in particolare, al Pdl, al Pd e all’Udc. E, specialmente, ai parlamentari della commissione Lavoro, dove abbiamo fatte diverse riunioni. Il governo, dal canto suo, si è dimostrato, al contrario, assolutamente sordo. Per non parlare della Fornero che, addirittura, negava l’esistenza del problema. Non è un caso che il ministro,  a chi gli ha chiesto se fosse vero che ci fossero altri 150mila esodati da salvare, ha risposto che non le risultava. E che sarebbe stato meglio chiederlo all’Inps.

Quando l’Inps ha fornito i numeri, ha detto che alcune teste sarebbero dovute saltare.

Esatto, ricordiamo tutti che quando l’Inps parlò, in tempi non sospetti, dell’esistenza di 392.400 esodati, la Fornero affermò che si trattava di cifre volutamente false, e che sarebbe stato necessario un avvicendamento ai vertici.

La Fornero, nel prossimo governo, non ci sarà.

Per questo crediamo che sia ragionevole aspettarsi che le forze politiche porteranno a compimento questa operazione di giustizia. Confidiamo che nella prossima legislatura si darà una risposta a tutte le persone che rischiano di restare senza stipendio e senza pensione. Non dimentichiamo che questa operazione è stata effettuata grazie alla pressione dei sindacati. Continueremo, quindi, la nostra mobilitazione.

Dovrete sperare che la Ragioneria dello Stato non si metta di traverso.

Sono anni che i tecnici cercano di assumere un ruolo che travalichi le proprie competenze. Ma, effettivamente, alcune questioni si possono risolvere esclusivamente  a livello politico.

Come la metterete con il solito problema delle risorse?

Siamo convinti che sia possa intervenire sui costi della politica, eliminando miliardi di euro di sprechi. E non solo tagliando il numero di parlamentari. Sarebbe necessario, come abbiamo ribadito nella nostra Agenda Uil inviata a tutti i partiti, accorpare le municipalizzate, ridurre gli enti inutili e quei cda che non servono ma drenano milioni di risorse, e potenziare la lotta all’evasione. Ci auguriamo che il prossimo governo avrà la forza e la volontà politica per fare quello che non si è fatto in 60 anni. 

 

(Paolo Nessi)