Di stage si parla spesso e ci si chiede se sia un’opportunità o una forma di sfruttamento. Qui ne parliamo in un’intervista “immaginaria”, ma con domande reali poste da un ipotetico giovane neolaureato, ma potrebbe porle (e ciò è meno noto) ad esempio anche un disoccupato di 50 anni che deve (e vuole) reinventarsi nel mondo del lavoro.
Mi sono laureato a marzo 2013 in scienze delle comunicazioni, mi hanno offerto uno stage nell’ufficio comunicazione di una multinazionale con diverse sedi nel territorio, posso farlo?
Si, puoi iniziare un tirocinio formativo e di orientamento. Rientra tra i cosiddetti tirocini extracurriculari, cioè finalizzati ad accompagnare i giovani, neodiplomati o neolaureati dalla scuola/università al mondo del lavoro. Puoi iniziare questo tipo di tirocinio non oltre marzo 2014, cioè al massimo entro 12 mesi da quando hai ottenuto il titolo di studio (la stessa regola vale per i diplomati).
Quanto può durare il mio stage?
Se si tratta di un tirocinio formativo e di orientamento fino a un massimo di 6 mesi. Può essere inizialmente previsto per 3 mesi e poi essere prorogato, ma non può in ogni caso superare i 6 mesi. Attenzione che se sei inoccupato/disoccupato (status certificato dal Centro per l’Impiego) potrebbero proporti anche un tirocinio di inserimento con durata fino a 12 mesi.
Che cos’è un tirocinio?
È un’esperienza formativa e di orientamento, un’opportunità di inserimento nel mondo del lavoro presso aziende pubbliche o private. È un modo per mettersi alla prova, orientare o verificare le proprie scelte professionali e acquisire un’esperienza pratica certificata che potrà arricchire il tuo curriculum.
Si può dire che è un rapporto di lavoro?
No, il tirocinio non è un rapporto di lavoro e non prevede un contratto di lavoro. È invece finalizzato a farti acquisire un’esperienza sul campo per una crescita professionale e personale e per questo non può essere utilizzato in attività lavorative per le quali non sia necessario un periodo formativo. È infatti previsto che i tirocinanti non possano sostituire i lavoratori con contratti a termine nei periodi di picco delle attività o il personale nei periodi di malattia, maternità o ferie, né possono ricoprire ruoli necessari all’organizzazione dell’impresa. Non essendo un rapporto di lavoro subordinato, il tirocinio non prevede un periodo di prova, né il versamento di contributi. Durante il tirocinio è però garantita la copertura assicurativa in caso di infortuni sul lavoro (Inail) e anche la responsabilità civile contro terzi.
Se non ho un contratto di lavoro dove vedo le regole dello stage?
Le regole le trovi nella convenzione e nel progetto formativo. Infatti, il tirocinio è frutto della collaborazione di tre soggetti: il tirocinante, l’azienda e l’ente promotore, che costituisce il “motore” in grado di guidare il progetto e di garantirne il buon funzionamento. Sono enti promotori solo quelli accreditati o autorizzati dalle Regioni e Province Autonome (per esempio, Servizi per l’Impiego, Agenzie regionali per il lavoro, Università, soggetti autorizzati alla intermediazione dal Ministero del Lavoro ex D.Lgs. n.276/03).
Per attivare il tirocinio i tre soggetti di cui sopra devono stipulare preventivamente un’apposita convenzione, cui è allegato un progetto formativo individuale per ciascun tirocinante. Il progetto formativo contiene indicazioni quali la durata del tirocinio, l’orario di lavoro, la sede prevalente di svolgimento, l’importo corrisposto quale indennità al tirocinante, obiettivi e modalità di svolgimento del tirocinio, competenze da acquisire con riferimento alla figura professionale di riferimento, diritti e doveri delle parti (tirocinante, tutor del soggetto ospitante e referente del soggetto promotore). Il progetto personalizzato deve essere firmato da tutte le tre parti coinvolte. È quindi nel progetto formativo che trovi le regole dello stage.
Come stagista sono tenuto a un preciso orario di lavoro?
Devi attenerti a quanto previsto nel progetto formativo individuale, svolgendo le attività concordate con il tutor.
Ho diritto ad una forma di compenso?
Oggi è prevista un’indennità minima pari a 300 euro lordi mensili che deve essere erogata allo stagista, ma sulla materia sono competenti le leggi regionali. Occorre quindi verificare la legge vigente nella Regione in cui si svolge il tuo stage o, trattandosi di una multinazionale con più sedi nel territorio, l’impresa potrebbe scegliere di applicare la legge regionale del luogo in cui si trova la sede legale. Ad esempio, la Regione Piemonte ha previsto euro 300 lordi per 20 ore settimanali sino a un massimo di euro 600 per un impegno di 40 ore settimanali, mentre l’Emilia Romagna ha previsto un’indennità di partecipazione minima mensile pari a euro 450. In Lombardia non esiste a oggi una legge regionale sugli stage (se pur un testo è attualmente all’esame della giunta), quindi l’impresa non è obbligata a erogarti un compenso. In ogni caso, l’indennità non viene corrisposta nel caso di tirocini in favore di lavoratori sospesi (per malattia lunga e/o maternità) e comunque che percepiscono forme di sostegno al reddito (ad esempio, la disoccupazione o il trattamento di cassa integrazione). Nulla vieta poi che il soggetto ospitante eroghi insieme all’indennità anche un rimborso spese (e/o i ticket restaurant) per i giorni di presenza in azienda, ecc.
Si pagano le tasse su questa indennità?
Sì, l’indennità corrisposta è considerata, dal punto di vista fiscale, come reddito assimilato a quelli di lavoro dipendente. Le imposte sono trattenute e versate dal soggetto ospitante. Poiché il tirocinio non configura attività lavorativa, la partecipazione al medesimo e la percezione dell’indennità non determina la perdita dello stato di disoccupazione eventualmente posseduto dal tirocinante.
Se mi ammalo ho qualche diritto? Ho diritto ad altre assenze?
Il tirocinante ha diritto a una sospensione del tirocinio in caso di maternità o malattia lunga (di durata pari o superiore a un terzo della durata dello stage). La sospensione non si conta nel calcolo del limite massimo di durata del tirocinio. Non sono espressamente previste altre tipologie di assenza. È però possibile che il tirocinante si assenti in accordo con il soggetto ospitante (ad esempio, per un colloquio di lavoro con altro soggetto, per motivi personali e così via). Ai fini della registrazione dell’esperienza di tirocinio sul libretto formativo del cittadino devi però aver partecipato almeno al 70% della durata prevista dal progetto formativo.
Chi sono i soggetti che mi supportano durante lo stage e a cui rispondere?
Il tutor del soggetto che ti ospita e il referente dell’ente promotore. Il tutor è individuato tra i lavoratori in possesso di competenze professionali adeguate e coerenti con il progetto formativo individuale, è responsabile dell’attuazione del tuo piano formativo e dell’inserimento e affiancamento sul luogo di lavoro. Il referente del promotore, invece, monitora l’andamento dello stage in base al progetto con l’obiettivo di assicurare la soddisfazione sia tua che dell’impresa ospitante. È la persona a cui devi riferire gli esiti dell’esperienza che stai facendo.
Alla fine dei 6 mesi posso iniziare un nuovo stage con la stessa impresa?
Una volta esaurito il periodo di durata massimo, salvo il caso delle proroga per maternità o malattia lunga, il tirocinio non può essere rinnovato con il medesimo soggetto ospitante.
E posso avere più stage contemporaneamente con imprese diverse? O uno stage e un rapporto di lavoro dipendente sempre con imprese diverse?
Sì, il tirocinante può effettuare più tirocini presso aziende diverse. Nei limiti temporali di presenza previsti presso il soggetto ospitante, è poi possibile avere in corso, con un altro soggetto, un rapporto di lavoro subordinato, direi a tempo parziale o anche prestazioni di lavoro occasionale.
Alla fine dello stage mi viene rilasciata una certificazione?
L’ente promotore, al termine del tirocinio, anche sulla base della valutazione del soggetto ospitante, rilascia un’attestazione dei risultati, specificando le eventuali competenze acquisite. L’esperienza di tirocinio effettuata va registrata sul Libretto formativo del cittadino (è necessario il 70% di presenza).
Si può concludere prima lo stage?La società che mi ospita mi può assumere dopo lo stage?
Non trattandosi di un rapporto di lavoro subordinato, è sempre possibile che il tirocinante receda liberamente (ad esempio, perché ha trovato un posto di lavoro, perché si trasferisce all’estero e così via) prima che sia compiuto il periodo previsto. D’altra parte, anche se non è un rapporto di lavoro subordinato, l’impresa può comunque interrompere il periodo di tirocinio nel caso in cui lo stagista ponga in essere comportamenti incompatibili con il corretto e proficuo svolgimento del tirocinio. È invece possibile in qualunque momento risolvere lo stage per accordo tra le parti. Tutte le situazioni di chiusura anticipata del tirocinio devono essere rappresentate al referente del soggetto promotore. Il tirocinio si conclude automaticamente nel momento dello scadere del termine previsto. Al termine dello stage, con la stessa azienda, ove ne ricorrano le condizioni potrai iniziare un contratto a termine, a tempo indeterminato o un apprendistato.
Proprio perché lo stage è una materia in continua evoluzione e necessita di continui aggiornamenti (anche solo perché “Regione che vai (legge sullo) stage che trovi”) ti suggerisco di consultare il sitoRepubblica degli stagisti, molto utile, pieno di aggiornamenti e approfondimenti in materia, che vuole proprio dare “voce” a chi inizia uno stage come te!