Quasi un pensionato italiano su due (il 46,2%) fatica ad arrivare alla fine del mese ed è così costretto “a rimandare pagamenti, ad intaccare i propri risparmi, a chiedere prestiti e aiuti ad altri”. E’ quanto emerge da un’analisi realizzata dallo Spi-Cgil in collaborazione con Ipsos su consumi e potere d’acquisto dei pensionati. Chi invece ci arriva, il 24,3%, spende comunque quasi tutta la pensione, mentre il 29,5% riesce anche a risparmiare qualcosa. Per farlo però è costretto a fare delle rinunce. La ricerca evidenzia infatti che il 37,2% dei pensionati che mette qualcosa da parte ha dovuto ridurre le spese superflue e anche qualche consumo importante (il 15,2%). Lo stesso vale anche per chi arriva a fine mese senza troppi problemi, “con un 46,2% che ha tagliato le spese superflue, il 21% consumi importanti e l’11,8% anche consumi necessari”. Complessivamente il 19,8% dei pensionati nell’ultimo anno ha dovuto ridurre svariati consumi necessari, “il 28,4% ha ridotto abbastanza i propri consumi e anche qualcuno importante, il 31,4% ha tolto solo il superfluo. Sopravvive dignitosamente solo il 20,4% dei pensionati, che non ha ridotto in misura significativa le proprie spese”, si legge nel comunicato. “I pensionati hanno dato tanto a questo paese in termini di sacrifici e ora non ne possono proprio più – ha detto Carla Cantone, segretario generale dello Spi Cgil – E’ per questo che chiediamo al governo di dare loro delle risposte, a partire dalla legge di stabilità. Sarebbe inoltre ora che si riattivasse il tavolo di confronto tra governo e sindacati, istituito dal governo Prodi e rimosso da Berlusconi e da Monti. Non è un caso che da allora la condizione dei pensionati e degli anziani non ha fatto altro che peggiorare”.