Uno studio, fatto fare dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, rivela numeri che potrebbero davvero significare una svolta nel drammatico panorama della crisi economica che attanaglia il mondo del lavoro. In sostanza, dice questo studio, se lo Stato rimborsasse almeno 48 miliardi di euro dei debiti che deve alle imprese, nel giro di cinque anni potrebbero crearsi 250mila posti di lavoro. Non solo: il rimborso di questa cifra, i crediti nei confronti delle imprese, farebbe sì che che il Pil crescerebbe dell’1% nei primi tre anni per consolidarsi al + 1,5% nel 2018. Una soluzione facile, sembrerebbe, a fronte della disoccupazione crescente e delle imprese costrette a fallire: come mai nessuno ci ha pensato prima? Secondo Squinzi i dati forniti da questo studio dimostrano “che l’immissione di liquidità nel sistema delle imprese innescherebbe un circolo virtuoso portatore di posti di lavoro e, quindi, maggiori consumi”. L’invito è allora sin dal prossimo consiglio dei ministri  di dar vita ai provvedimenti necessari per restituire alle imprese quanto spetta loro. A dire la stessa cosa, aggiunge Squinzi, è stata anche la Commissione europea. Proprio ieri l’agenzia delle entrate aveva fatto sapere che si sarebbe proceduto con la restituzione di un miliardo di euro di crediti Iva alle imprese. La Commissione europea invece lunedì aveva dato il benestare al pagamento di questi crediti tramite l’emissione di uovo titoli di Stato. Da sottolineare come la Commissione abbia detto che se si userà questa procedura, cioè l’emissione di nuovi titoli di Stato, l’Europa non applicherà al nostro paese la procedura di infrazione per aver sforato il limite del deficit. 



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