Si avvicina il periodo per presentare la dichiarazione dei redditi. Ma da quest’anno c’è una grossa novità: i pensionati non riceveranno più il Cud per posta, ma dovranno attivarsi per averlo. È la decisione presa dall’Inps nell’ambito dei provvedimenti per la riduzione della spesa pubblica con l’obiettivo di incentivare i processi telematici nei rapporti tra cittadini e Pubblica amministrazione. Cominciamo a dare ai pensionati alcune informazioni utili: il Cud sarà reperibile solo online, attraverso il portale dell’Inps. Bisognerà registrarsi e ottenere il pin personale. Operazioni non proprio alla portata di tutti i pensionati, nella maggior parte dei casi poco avvezzi all’uso di internet e e del pc. Chi non ha dimestichezza con le tecnologie potrà rivolgersi direttamente alle sedi dell’Inps oppure ai Caf (centro assistenza fiscale). Si possono chiedere informazioni anche attraverso il numero verde attivo 24 ore su 24 800-434320. Le novità, spesso spaventano. Chissà se gli anziani sono pronti a vivere questo cambiamento? Per capire meglio ciò che riguarderà milioni di pensionati italiani ilsussidiario.net ha intervistato Valeriano Canepari, presidente del Caf Cisl e coordinatore nazionale della Consulta dei Caf.



Sui pensionati è in arrivo una bufera?

Diciamo che per i pensionati la situazione cambia: prima ricevevano a casa la busta con il proprio Cud e ora non la ricevono più. È un cambiamento reale che in alcuni casi può creare disagio al pensionato. Teniamo conto che questa è una norma della legge di stabilità dell’anno scorso quindi se adesso qualcuno si accorge del problema doveva valutarlo prima dell’approvazione. Non si può fare le cose e poi rendersi conto dopo dei problemi.



Voi, come Caf, come vi siete organizzati?

Noi come sistema Caf ci siamo fatti carico di ridurre, per quello che possiamo, i disagi dei pensionati. Tutti i pensionati che fanno il 730 andando al rispettivo Caf che li ha assistiti non hanno nessun problema perché noi siamo perfettamente in grado di avere il Cud e di stamparlo. Stiamo già operando con questo sistema, ci siamo incontrati con l’Inps per mettere a fuoco le procedure, e funzionano. Siamo in grado di assistere oltre 12milioni di pensionati che tradizionalmente si rivolgono a noi per l’assistenza fiscale. I disagi si possono attenuare molto. Una parte di pensionati può avere dei disagi, ma anche rivolgendosi all’Inps o al Contact Center sono superabili.



Ci sono stati già pensionati che si sono rivolti a voi?

Sì e li abbiamo accolti, spiegando loro cosa fare. Al momento non riscontriamo grandi difficoltà, è vero anche che siamo solo all’inizio e che il grosso problema si manifesterà i primi giorni di aprile.

Quali consigli si sente di dare ai pensionati?

Noi adesso faremo una campagna pubblicitaria per informare i pensionati e dire loro come operare, per ora non si è ancora fatto niente anche perché i Cud ci sono stati messi a disposizione il 28 febbraio. Farlo prima avrebbe creato soltanto agitazione e non avrebbe permesso alcun intervento operativo. Ci siamo già organizzati nelle nostre sedi in modo da dare indicazioni tempestive e abbiamo messo a disposizione i sistemi di accesso per scaricare il Cud. Posso dire che il Caf è, quindi, in condizione di consegnare senza grandi difficoltà i Cud ai pensionati che si rivolgono a noi.

Cosa pensa di questo provvedimento che consente un grosso risparmio per l’Inps?

Dal momento che si tratta di una decisione presa anni fa da tutte le forze politiche, quella di andare verso una procedura telematica, io credo che non sia opportuno concentrarsi sulle polemiche ma sulle azioni che possiamo fare per ridurre al minimo il disagio delle persone. Noi ci siamo comportati in questo modo: nei mesi scorsi ci siamo confrontati con l’Inps per mettere a punto delle soluzioni che oggi sono state trovate per consentire ai pensionati di non avere grandi problemi.

Da quando i pensionati potranno rivolgersi ai Caf?

Da mercoledì 13 marzo.

 

(Elena Pescucci)