Quasi un pensionato su due percepisce un assegno inferiore ai 1.000 euro, e oltre uno su tre addirittura meno di 500 euro. Sono i dati previdenziali del 2011pubblicati dall’Istat, dai quali emerge in particolare che il 13,3% dei pensionati riceve meno di 500 euro al mese, il 30,8% tra i 500 e i 1.000 euro (quindi in totale il 44% percepisce meno di 1.000 euro), il 23,1% tra i 1.000 e i 1.500 euro e il restante 32,8% percepisce un importo superiore ai 1.500 euro. Oltre i tre quarti (76,9%) dei titolari di pensioni sociali percepiscono redditi di importo mensile inferiore ai 1.000 euro (il 39,1% non supera i 500 euro). La quota scende a meno della metà tra i pensionati di invalidità, anche civile (47,4% e 40% rispettivamente) e a un terzo tra i titolari di pensioni di vecchiaia (33,4%) e i superstiti (37,1%). Il numero di pensionati, secondo l’istituto di statistica, è in calo: 16,7 milioni, circa 38mila in meno rispetto al 2010. Ma i compensi ricevuti sono saliti a15.957 euro l’anno, 486 euro in più dell’anno precedente. La spesa complessiva per prestazioni pensionistiche raggiunge quindi 265,963 miliardi, in rialzo del 2,9% dal 2010, mentre la sua incidenza sul Pil cresce di 0,2 punti percentuali. Sull’aumento dei compensi ha inciso anche il fatto che in molti percepiscono più di una pensione. Quasi uno su quattro – rivela l’Istat nel report su “trattamenti pensionistici e beneficiari” firmato insieme all’Inps – può contare su due pensioni. Nello studio, infatti, si legge che il 67,4% è titolare di una sola pensione, il 24,8% ne percepisce due e il 6,5% tre. In particolare le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati e percepiscono assegni d’importo medio pari a 13.228 euro, inferiori del 30,5% rispetto a quanto ricevuto dagli uomini (19.022 euro). La ricerca svela poi che quasi un terzo dei pensionati, il 27,8%, ha meno di 65 anni, mentre il 49,2% ha un’età compresa tra 65 e 79 anni e il 23% ne ha più di 80. Se si rapporta il numero dei pensionati alla popolazione occupata, nel 2011 in Italia ci sono 71 pensionati ogni 100 occupati. Il carico relativo è maggiore nel Mezzogiorno, dove il rapporto è di 82 pensionati ogni 100 occupati, mentre è più contenuto nelle regioni settentrionali (66 a 100).



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