Modificare la riforma delle pensioni e consentire una maggiore flessibilità per permettere l’uscita dal lavoro “in cambio di penalizzazioni”. E’ questo l’obiettivo del governo, annunciato oggi dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, davanti alla Commissione Lavoro del Senato. L’esecutivo guidato da Enrico Letta sarebbe sul punto di apportare in tal senso “modifiche limitate puntuali” alla riforma Fornero “per favorire l’occupazione in questa fase congiunturale”. “Bisogna essere estremamente attenti – ha spiegato Giovannini – a toccare una riforma che sta finalmente producendo una serie di effetti voluti perché l’instabilità normativa non è amata dagli investitori. Stiamo lavorando su un pacchetto delle migliori pratiche europee e stiamo valutando le proposte che sono state fatte in passato”. Riguardo gli esodati, una delle due “emergenze” insieme alla cassa in deroga, il governo sta “facendo una mappa concettuale di tutte le varie platee”, ma si sta lavorando anche a un “superamento del precariato nella pa, ad un fisco amico nell’ambito dei contributi del lavoro e pensionistici, ad una revisione del welfare, alla staffetta generazionale e a politiche contro la povertà”. Riguardo l’alto tasso di disoccupazione, infine, Giovannini ha sottolineato la necessità di incrementare la produzione: “Pensare che interventi sul mercato del lavoro, normativi, fiscali o contributivi possano generare posti di lavoro sufficienti per riassorbire la disoccupazione è irrealistico”, ha detto. “Se la produzione non cresce non c’è possibilità di riassorbire questa disoccupazione nei prossimi anni”.



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