Emergenza lavoro: Enrico Letta ha concordato con il ministro Giovannini i primi punti di pronto intervento. Al primo posto naturalmente la lotta alla disoccupazione giovanile con l’obbiettivo di abbassarla almeno del 30%. A seguire pensioni e precari. Vediamo nel dettaglio alcuni dei punti. Per quanto riguarda la disoccupazione l’idea è di adottare una sorta di staffetta tra generazioni che permetta di trovare subito una parte dei 100mila posti di lavoro per i giovani che il governo si è impegnato a trovare. Il lavoratore “anziano” avrebbe diritto al part time senza perdere i contributi integrali versati dallo stato. Intervento sulle pensioni, si intende applicare una nuova modifica all’ultima riforma. Con una soglia prevista a 62 anni, chi vorrà potrà andare in pensione, ma con una trattenuta sul proprio stipendio da pensionato. Non è chiara la lunghezza del periodo di questa trattenuta per quelle che vengono definite pensioni flessibili. I precari: revisione dei contratti atipici a termine con il ritorno a quanto si usava fare in precedenza. Nella riforma Fornero infatti erano previsti tempi più lunghi tra un rinnovo e l’altro con tempi fra i 60 e i 90 giorni, mentre si pensa di ridurli a 20, 30 giorni. Si potrebbe anche tornare ai vecchi intervalli: i sindacati si dicono d’accordo. Soldi: a disposizione sei dei sette miliardi di euro in arrivo da Bruxelles nell’ambito del piano approvato dalla UE, lo Youth Guarantee per occupazione e formazione in caso di disoccupazione Un miliardo invece è stato approvato per la Cig.