“Enrico Letta, facce Tarzan!”. Beppe Grillo riprende la celebre frase che un gruppo ragazzini rivolgeva ad Alberto Sordi in “Un americano a Roma”, per tornare all’attacco del presidente del Consiglio e del cosiddetto “pacchetto lavoro” approvato oggi. “Le movenze di Capitan Findus Letta, un po’ legnose, e il naso affilato in crescita telegiornale dopo telegiornale, ne rivelano la vera essenza collodiana, pinocchi esca”, scrive Grillo sul proprio blog. “Il suo eloquio è meno effervescente di quello dello psiconano, ma la sostanza è sempre quella della balla in prima serata. Dal milione di posti di lavoro di una volta ai 200.000 giovani occupati”. Dopo aver riportato le recenti dichiarazioni del premier, il leader M5S elenca tutto ciò che dovrà fare un giovane per dire addio alla piaga della disoccupazione: “Essere privo di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. Essere privo di un diploma di scuola media superiore o professionale. Vivere da solo con una o più persone a carico”. Quindi per accedere “devi essere un disoccupato cronico (se sei a casa da cinque mesi non vale), essere un semianalfabeta (se hai studiato sono cazzi tuoi), non vivere con i genitori ma da solo (infatti un giovane senza reddito esce sempre di casa) e avere a carico la vecchia nonna o moglie e figli. Chi, in nome di Dio, possiede questi requisiti in Italia?”, si chiede Grillo, che poi conclude: “Nel caso il disoccupato cronico, semianalfabeta, con famiglia a carico acceda ‘all’intervento significativo’ di Letta, questo, come si legge nel decreto, verrà corrisposto all’azienda ‘per un periodo di 12 mesi ed entro i limiti di 650 euro mensili per lavoratore nel caso di trasformazione a tempo indeterminato’. Letta, adesso facce anche Tarzan…”.