La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori nella parte in cui non prevede “che la rappresentanza sindacale aziendale sia costituita anche nell’ambito di associazioni sindacali che, pur non firmatarie di contratti collettivi applicati nell’unità produttiva, abbiano comunque partecipato alla negoziazione relativa agli stessi contratti quali rappresentanti dei lavoratori dell’azienda”. La Consulta ha dunque accolto i ricorsi presentati dalla Fiom dopo l’esclusione dei suoi delegati dalle attività sindacali degli stabilimenti di Ferrari, Maserati e Case New Holland. Tutto iniziò un paio di anni fa con l’uscita di Fiat da Confindustria e la nascita del contratto di gruppo, che gli operai della Cgil non firmarono. A quel punto i vertici del Lingotto decisero di negare alla Fiom ogni rappresentanza sindacale, applicando proprio quanto riportato nell’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori. La Fiom si oppose, definendo tale articolo in netto contrasto con alcuni articoli della Costituzione italiana (in particolare i numeri 2, 3 e 39). Oggi, con la decisione da poco resa pubblica, la Consulta ha dato ragione al sindacato: quanto stabilito dovrebbe nuovamente permettere l’ingresso dei delegati Fiom nelle rappresentanze sindacali aziendali degli stabilimenti.



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