E’ polemica tra la Fiat e il vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma. In una lettera pubblicata dal quotidiano Il Mattino ieri, il direttore dello stabilimento Fiat di Pomigliano Giuseppe Figliuolo aveva infatti scritto che il vescovo si era schierato dalla parte dei violenti. Figliuolo aveva anche invitato il prelato a visitare gli stabilimenti, invito che è stato accettato. Nella sua lettera Figliuolo accusava il vescovo di essersi partecipato alla protesta contro i sabati lavorativi, protesta che si era tenuta lo scorso 15 giugno. Ma il vescovo oggi ha voluto replicare alle accuse anche lui con una lettera a Il Mattino, nella quale dice al direttore Fiat che lui non sta “dalla parte dei violenti, ne’ volontariamente ne’, come dice lei, ‘involontariamente”’. Il vescovo scrive come per la Chiesa non esiste la parola “contro”: ”Il mio ‘esserci’, a Pomigliano, a Tufino, a Boscoreale, ovunque ci siano persone con delle domande da porre, non è mai un atto politico, ma è sempre un atto di solidarietà umana e cristiana di cui sento, oggi come nel mio primo giorno di sacerdozio, un profondo bisogno interiore” dice ancora il vescovo. Aggiungendo: “Un vescovo, un pastore non è un dirigente di un’azienda: quando vede e sente uomini gridare, ha l’obbligo morale di andare a vedere e sentire con i suoi occhi e con le sue orecchie. Non può girare la faccia, non può fare calcoli prudenziali, non può pensare al proprio tornaconto. Deve andare, perché nessun uomo e nessuna donna possa dire ‘sono rimasto solo'”.