Qualcosa si sta sbloccando. La vicenda degli esodati, persone rimaste senza reddito da pensione o da lavoro, o in procinto di diventare tali, a causa delle legge Fornero che aveva innalzato repentinamente l’età di accesso al sistema previdenziale senza tenere conto delle migliaia lavoratori che avevano siglato con le proprie aziende accordi per l’uscita anticipata, sembrava essere passata in secondo piano. Negli ultimi tempi, a parte la sentenza della Cassazione che ha condannato Berlusconi, il primo piano era stato conquistato dal dibattito sull’eliminazione dell’Imu e per scongiurare l’aumento di un punto di Iva. Oggi, invece, si apprende che a settembre il governo lancerà delle misure per salvaguarda, ovvero consentire di andare in pensione con le regole precedenti alla nuova disciplina, altri 20-30mila esodati. «Il governo conta di fare un intervento a settembre proprio su questi temi, per assicurare uan continuità a chi ha perso il lavoro e per dare anche una prospettiva a chi ora ha il lavoro ma sarà esodato», ha dichiarato il ministro del Welfare, Enrico Giovannini, a Radio Anch’io. Resta in ogni caso ancora incerta la platea che, secondo le stime dell’Inpe, considerando i 130mila esodati già salvaguardati, ammontano ancora a 160mila persone circa.