Dopo gli 80 euro in più in busta paga ogni fine mese, Matteo Renzi e la sua squadra di governo stanno studiano la possibilità di rimpinguare lo stipendio dei lavoratori con parte del Tfr, il trattamento di fine rapporto. Ma l’idea, che lo stesso Presidente del Consiglio ha rilanciato in occasione della sua ospitata a Ballarò, non piace affatto ai sindacati, che all’unisono bocciano la proposta. Susanna Camusso, segretario generale Cgil, tuona: “Nessuno dica che si stanno aumentando i salari dei lavoratori: quelli sono soldi dei lavoratori, frutto dei contratti e delle contrattazioni e non una elargizione del governo o un nuovo bonus, altrimenti siamo alla disinformazione”. Con Bonanni dimissionario, la voce più autorevole della Cisl è Anna Maria Furlan, candidata alla successione: “Basta speculazioni sul lavoro: il Tfr è meno tassato dello stipendio, non vogliamo che in questo modo i lavoratori paghino più tasse anche su quello”. Infine, anche Luigi Angeletti (Uil) esprime la sua contrarietà: “Capisco l’esigenza di dare qualche euro nella tasche degli italiani per rilanciare i consumi, ma non è quella la strada; bisogna continuare a ridurre la tasse sul lavoro”.



Leggi anche

Riforma pensioni 2025/ Salvini bacchetta Landini sugli aumenti (ultime notizie 15 dicembre)Pensioni gennaio 2025/ Conguaglio a rischio azzeramento: chi rischia? (14 dicembre)