Contestazioni e caos in senato durante il dibattito sul Job Acts in vista del voto di fiducia chiesto dal governo. Durante l’intervento del ministro del lavoro Poletti i senatori del Movimento cinque stelle hanno contestato apertamente costringendo il presidente del senato Grasso a interrompere la seduta e a rimandarla alle ore 16. E’ stato poi espulso  il capogruppo dei grillino, Vito Petrocelli. I suoi parlamentari si sono stretti attorno a lui per non farlo uscire facendo muro, sono intervenuti i commessi e ci sono stati spintoni e momenti di tensione.  



Ha preso il via nell’aula del Senato la discussione sul ddl delega lavoro. Dopo il dibattito sul Jobs Act, è previsto in serata il voto di fiducia sul maxiemendamento del governo al provvedimento arrivato a Palazzo Madama senza particolari modifiche. Fonti di Palazzo Chigi hanno da poco smentito alcune indiscrezioni secondo cui il voto in programma oggi non sarà sull’articolo 18, rinviato ai decreti attuativi, ma solamente sugli incentivi ai contratti a tempo indeterminato. Come riportato da alcune agenzie, infatti, “contrariamente a quanto riportato oggi da notizie di stampa”, il voto al Senato di oggi riguarderà “evidentemente l’articolo 18”, visto che “la delega attribuisce al governo il dovere di superare l’attuale sistema e il presidente del Consiglio ha indicato con chiarezza la direzione”. Questo, è stato precisato, “lo si è spiegato per mesi ovunque, persino nelle sedi di partito”. Matteo Renzi ha intanto ribadito di non temere agguati da parte del Pd: “Si voterà mercoledì – ha detto il premier nei giorni scorsi – e sono convinto sia naturale che tutti nel Pd votino come sempre accaduto. Ove ci fossero agguati, li affronteremo”. Sulla riforma del lavoro “si è fatto un lavoro molto serio con il partito, anche modificando la linea iniziale per accogliere alcune critiche. Ma a un certo punto si deve decidere e votare. La direzione Pd ha deciso”.



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