Il Consiglio dei ministri oggi si è riunito per varare degli importanti provvedimenti, in particolare sull’Ilva di Taranto e sui decreti attuativi del Jobs Act. Matteo Renzi, in conferenza stampa, ha sinteticamente illustrato le misure prese. Cominciando dall’Ilva, ha spiegato che sono già pronti circa 2 miliardi di investimenti per i lavori del porto, le bonifiche, l’Aia e la costruzione di un centro di ricerca sul cancro infantile. Per l’azienda ci sarà un periodo di amministrazione straordinaria, probabilmente sotto tre commissari, per un periodo tra i 18 e i 36 mesi.
Per quanto riguarda il Jobs Act, sono stati varati due decreti attuativi. Uno riguarda l’Aspi, ovvero l’indennità di disoccupazione, che sarà universale e della durata di 24 mesi, periodo in cui il lavoratore che ha perso il posto seguirà corsi di formazione. Nel caso si rifiuti di farlo, o rifiuti delle offerte di lavoro, perderà anche l’assegno mensile. Il secondo decreto riguarda l’introduzione del contratto a tutele crescenti, con un nuovo regime per l’articolo 18, che varrà anche per sindacati e partiti politici. Non ci sarà il super-indennizzo al posto della reintegra, come si era ipotizzato nei giorni scorsi. Il normale indennizzo dovuto dal datore di lavoro sarà pari a 2 mensilità per ogni anno di anzianità, con un minimo di 4 mesi e un massimo di 24. Il reintegro in caso di licenziamento disciplinare si avrà nel caso di insussistenza del fatto materiale contestato. Queste regole varranno per i nuovi contratti, mentre per quelli in essere continuerà a essere applicata la normativa della riforma Fornero.
Il Consiglio dei ministri ha anche parlato di delega fiscale, cominciando a porre dei “paletti” importanti: certezza fiscale, chiarezza delle regole, inasprimento delle sanzioni per gli evasori, tentativo di porre l’Agenzia delle Entrate come consulente di imprese e cittadini e non come nemico.
Tra le altre cose, il Consiglio dei ministri ha anche varato la nomina di Tito Boeri a Presidente dell’Inps e la proroga dei contratti dei lavoratori precari delle Province.