Il 2015 porterà diverse novità in ambito previdenziale. Il Sole 24 Ore in edicola oggi ne ricorda ben otto. Noi le riportiamo, suddividendole per soggetti interessati dalle stesse.

Anzitutto, ci sarà un rincaro dei contributi da versare per artigiani e commercianti. Si tratta di un provvedimento insito nella riforma Fornero e che già dispiega i suoi effetti dal 2012: ogni anno ci sarà un aumento dello 0,45%, cosa che porta i contributi 2015 al 22,65%. Per i lavoratori del settore agricolo, l’aumento è addirittura del 2%. La seconda novità riguarda coloro che hanno una partita Iva e versano i contributi alla gestione separata Inps: i contributi saranno del 30% (23,5% se si è pensionati o iscritti ad altra gestione). 



I fondi pensione saranno colpiti da un aumento impositivo, che scatta già dal 2014: il risultato netto sarà sottoposto a una tassazione del 20% (contro l’11% precedente). Dal 2015 avranno diritto a un credito di imposta se utilizzeranno parte dei proventi in investimenti di medio o lungo termine che verranno stabiliti dal Mef.



Scatterà una limitazione della quota contributiva per coloro che, grazie a elevate anzianità contributive pregresse e con 18 anni di versamenti già compiuti entro il 1995, riescono ad accedere a un trattamento pensionistico superiore a quello calcolato con le vecchie regole. La novità introdotto con l’ultima Legge di stabilità dovrebbe trovare applicazione anche per i trattamenti già liquidati con effetto sui ratei dal 1° gennaio 2015. La Legge di stabilità ha anche eliminato le penalizzazioni previste per i trattamenti pensionistici anticipati (62 anni di età e 41 anni e 6 mesi di contributi per le donne e 42 anni e sei mesi per gli uomini). La norma sarà valida per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2017. Con una circolare, l’Inps ha chiarito che si potrà utilizzare ancora l’opzione donna (57 anni e 3 mesi di età – un anno in più per le autonome – e almeno 35 anni di contributi): basta maturare i requisiti entro il 31 dicembre 2015.



Entro il 5 gennaio bisognerà presentare domanda per aver accesso alla sesta salvaguardia. Non dovranno recarsi alla Direzione territoriale del lavoro coloro che avevano presentato domanda per le precedenti salvaguardie, ma erano rimasti esclusi dal contingente numerico che ha avuto poi diritto alla pensione.

Il tasso di indicizzazione per il 2015 sarà dello 0,3%. Tuttavia, poiché il tasso finale del 2014 è stato individuato nell’1,1% contro l’1,2% ipotizzato a fine 2013, i pensionati dovranno “restituire” lo 0,1% tramite un conguaglio negativo.