Si avvicina gennaio 2015 e per alcuni pensionati resta il dubbio sulla data in cui riceveranno l’assegno della pensione. La legge di stabilità ha infatti introdotto, per coloro che ricevono più assegni (compresi quelli di reversibilità), un nuovo termine per il pagamento: il 10 del mese, anziché il giorno 1 e il giorno 16. Per certi versi la norma aiuta a ottenere un unico incasso, ma può anche creare problemi a chi ha necessità di avere liquidità il primo di ogni mese, magari per pagare l’affitto. Il Corriere della Sera in edicola oggi spiega che l’Inps ha garantito che per il mese di gennaio le cose andranno avanti come sempre e dunque ci saranno le due date (1 e 16) anziché l’unica introdotta dalla manovra. Bisognerà poi capire cosa accadrà nei mesi successivi.



Intanto a gennaio l’assegno sarà, solo per i pensionati che ne ricevono più di uno, più “leggero”, dato che bisognerà restituire una parte della rivalutazione ricevuta nel 2014: l’inflazione programmata a inizio anno era infatti dell’1,2%, ma ora, a fine 2014, ci si è accorti che quella reale è stata dell’1,1%. Ciò vuol dire che andrà restituito lo 0,1% avuto in più. 



Intanto, sempre secondo quanto scrive il quotidiano milanese, l’Inps resta in attesa di istruzioni specifiche dal ministero del Tesoro sull’opzione donna. Le domande possono essere ancora presentate per tutto il 2015, ma l’Istituto nazionale di previdenza sociale non potrà liquidare le pensioni senza previa autorizzazione del Mef. Il ministro Padoan dovrebbe parlare della cosa con il neo Presidente dell’Inps Tito Boeri: a quanto scrive il Corriere, infatti, i tecnici di via XX settembre sarebbero contrari alla riapertura dei termini per usufruire dell’opzione donna.

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