Per tutti gli avvocati che devono obbligatoriamente iscriversi alla Cassa forense, secondo quanto stabilito dalla legge varata il 31 dicembre del 2012, subito prima della caduta del governo Monti, è stata stabilità la possibilità di contributi minimi dimezzati. Il nuovo provvedimento, ha spiegato Nunzio Luciano, presidente della Cassa forense, riguarderà i 50 mila legali che la nuova legge forense obbliga all’iscrizione alla Cassa, ma anche quei 37 mila già iscritti ma che oggi non hanno redditi sufficienti per assolvere agli obblighi previdenziali. Saranno loro, quindi, a pagare una cifra dimezzata pari a 700 euro all’anno per i primi otto anni, anche se questo comporterà il riconoscimento di soli sei mesi di anzianità contributiva. Quanto stabilito in questi giorni, offre a tutti i professionisti, indipendentemente dal reddito e senza limiti di età, “la speranza di un presente lavorativo e di un degno futuro previdenziale”, ha aggiunto Luciano, le cui parole sono riportate da Il Sole 24 Ore. “Siamo soddisfatti di aver approvato il regolamento entro i termini previsti dalla legge e rispettando le aspettative di migliaia di avvocati che ci chiedevano con urgenza risposte concrete. Il testo votato la settimana scorsa dal Comitato non è frutto esclusivamente del lavoro dei delegati della Cassa, ma nasce da mesi di confronto con le istituzioni  e le associazioni forensi”.



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